MONET. IMMERGERSI NELLE NINFEE

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MONET. IMMERGERSI NELLE NINFEE

claude-monet-le-bassin-des-nympheas-1904-324-241Complesso del Vittoriano-Ala Brasini, Roma

Fino all’11 febbraio 2018 – Prorogata al 3 giugno 2018

 

IMMERGERSI NELLE NINFEE: IL GIARDINO DI MONET

gli adorati fiori ormai quasi introvabili

 

Trascorse la vecchiaia tra i suoi adorati fiori, Claude Monet, a Giverny: qui divenne giardiniere e pittore dei suoi fiori, tra cui le celeberrime ninfee (1916-1919), che divennero per lui un pensiero fisso, quasi maniacale. Di ogni quadro arrivò a dipingerne 5 versioni, utilizzando le varie fasi della luce del giorno. Nessuno avrebbe mai pensato che quei molli e stinti fiori, corrosi dolcemente dall’acqua sarebbero diventati l’emblema dell’impressionismo e dei numerosi artisti suoi seguaci. Oggi le irrintracciabili ninfee sono in mostra accanto a 60 opere in una retrospettiva che trasforma il Vittoriano in un armonico e sensuale giardino. Prestiti difficilissimi da ottenere perché molti di questi sogni acquatici sono di proprietà di segretissimi collezionisti, ad eccezione del Museo Marmottan di Parigi, la cui responsabile è anche curatrice della rassegna romana. E’ importante ricordare che il termine impressionismo nasce da quel lavoro di Monet titolato Impressione, sole nascente del 1872; termine adottato quasi con sprezzo dalla critica e dai mercanti del tempo. Ma lo stagno di Giverny, che accolse e nutrì Monet ottantenne e affetto da cataratta, fino ad imputare a questa sua malattia la lievità di quei colori, è oggi parte dell’immaginario dolcemente onirico di molti.

Info: Vittoriano

 

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