Un certain Robert Doisneau. Villa Mussolini, Riccione

Un certain Robert Doisneau. Villa Mussolini, Riccione

Fino al 12 novembre 2023

STORICIZZATO, ICONICO, INNAMORATO, SINCERO? FORSE SÌ


Almeno un suo scatto del “Bacio all’Hôtel de ville” ha certamente arredato e addolcito molte camerette di adolescenti e giovani, fino a un paio di decenni fa. Oggi gli innamorati parigini abbracciati e incuranti della folla intorno, non entusiasmano più di tanto, anche se la loro evidente felicità resta ancora integra. Detrattori, o forse invidiosi del famoso fotografo, oppure revisionisti, avrebbero indagato e scoperto che i due ragazzi sarebbero stati fatti mettere in posa… Ma in fondo cosa cambierebbe? L’incanto è rimasto immutato. Resta la foto del bacio più nota di sempre. Scattata da Robert Doisneau il 9 marzo del 1950; non è solo una foto, è un’icona, un sogno, un simbolo. Romanticismo e passione, ma aggiungiamo anche un grande affetto per l’umanità e per la città. Sono questi gli elementi dominanti nella mostra. L’esposizione è curata dall’Atelier Robert Doisneau e realizzata a partire dalle stampe originali della collezione. Un ambizioso progetto delle figlie del grande fotografo, Francine Deroudille e Annette Doisneau, che hanno selezionato le immagini della mostra ripercorrendo tutto il lavoro del padre. Con oltre 140 scatti in bianco e nero e a colori, prende forma una narrazione che ne abbraccia l’arte e la vita. Si apre con una serie di scatti dell’album di famiglia, dall’anno della sua nascita, l’infanzia e l’adolescenza fino al ritratto del 1985 nel suo atelier di Montrouge. La sezioneParisè dedicata alla capitale francesealle sua piazze, ai suoi palazzi e in particolare alla banlieue dove Doisneau è nato e cresciuto, documentando i profondi mutamenti della città, dalle tragedie della guerra fino agli anni ’80. La sezione comprende alcuni scatti a colori e una rassegna delle Petites boutiques (anni ’60  nel suo quartiere). Infine al popolo parigino al lavoro o in festa, nei boulevards o nei bistrots, nei sobborghi grigi delle periferie e nei piccoli negozi, nelle portinerie dei palazzi o nei locali di notte, colti prevalentemente nei momenti più felici, o di semplice attesa è dedicata una sterminata produzione. Seguono poi i bambini, Les enfants, cui dedicò sempre grande attenzione, rispetto e amore; ritraendoli soprattutto nei loro momenti di libera spontaneità lontano dai genitori. Splendidi e rivelatori sono i ritratti di grandi personalità, più o meno da lui amati e più o meno amici, ma tutti celeberrimi: Alberto Giacometti, Sabine Azéma,  Blaise Cendrars, Colette, Jacques Prévert, a Simone de Beauvoir, a Fernand Léger. Georges Braque, Jean Cocteau e Pablo Picasso. Non dimenticò mai di fotografare ciò che accadeva con scientifico realismo mediato però,volontariamente, dai suoi sentimenti. Non sempre imparziale il suo sguardo sui famosi! Ma questa è la verità dell’uomo  e  non del divino fotografo!

Info: la mostra

Didascalia dell’immagine in alto: Bacio all’Hôtel de ville, Parigi, 1950

Alcune immagini in mostra: