Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano. Palazzo Reale, Milano

Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano. Palazzo Reale, Milano

Fino al 5 giugno 2022

LE RITRASSE SENSUALI O  IMMACOLATE, DIMENTICANDOLE VELOCEMENTE

E Tiziano inventò la donna. Eroine o Madonne, belle cortigiane o nobildonne, Tiziano Vecellio (1488-1576) è riuscito con la sua tavolozza a dare a ognuna di loro un aspetto cosi vitale, luminoso, erotico, sensuale e sofisticato da assicurare fama eterna a sé stesso e all’universo femminile. A Palazzo Reale una grande mostra dedicata al grande maestro veneziano e ai suoi celebri contemporanei quali Giorgione, Lotto, Palma il Vecchio, Veronese e Tintoretto. Oltre un centinaio le opere esposte di cui 47 dipinti, 16 di Tiziano, molti dei quali in prestito dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, cui si aggiungono sculture, oggetti di arte applicata come gioielli, una creazione omaggio di Roberto Capucci a Isabella d’Este (1994), libri e grafica.
«Questa mostra parla della donna dipinta da Tiziano e dai suoi contemporanei: di bellezza, eleganza e sensualità e del ruolo tutto particolare che la loro rappresentazione acquistò nella Venezia del Cinquecento». Lo dice Sylvia Ferino, curatrice della mostra, già direttrice del Kunsthistoriches Museum di Vienna da cui vengono quasi tutti e 16 i Tiziano esposti a Milano. La Serenissima del Cinquecento è stata una culla piuttosto generosa per le donne, quelle ben note ovviamente. Lì, come non accadeva da nessun’altra parte in Europa, una moglie poteva gestire la propria dote e, alla morte del marito, decidere in autonomia sul suo patrimonio e sul lascito da destinare ai figli. Le donne non avevano ruoli politici ufficiali, ma non erano escluse del tutto dal dibattuto sulla gestione della «cosa pubblica», a differenza di altre signorie italiane dell’epoca. Certamente anche a Venezia vigevano i matrimoni combinati, ma ad esempio, erano considerati sconvenienti i ritratti femminili da mandare ai promessi sposi, per solleticare i loro desideri. Ecco perché il nostro Tiziano non dipinse nessuna personalità principesca veneziana e i «ritratti reali» che portano la sua mano – due dei più belli in mostra ora a Milano – sono quelli di Isabella d’Este, astuta marchesa di Mantova e maestra di eleganza (era lei a dettare la moda nei primi decenni del Cinquecento) e di sua figlia Eleonora Gonzaga, che era duchessa ad Urbino. Tra i dipinti più importanti di Tiziano segnaliamo: Ritratto di Eleonora Gonzaga della Rovere (1537 circa) da Firenze, Gallerie degli Uffizi; Madonna col Bambino (1510-1511), Isabella d’Este in nero (1534-1536 circa), Venere, Marte e Amore (1550 circa) Danae (post 1554), Ritratto di donna (tradizionalmente identificata con Lavinia) (1565 circa), Lucrezia e suo marito (1515 circa) da Vienna, Kunsthistorisches Museum; Giovane donna con cappello piumato (1534-1536) da San Pietroburgo Ermitage; Ritratto di giovinetta (1545 circa) da Napoli, Museo di Capodimonte; Allegoria della Sapienza (1560 circa) da Venezia, Biblioteca Marciana.
La vita sentimentale ed affettiva di Tiziano non sembrerebbe essere stata in linea con l’abbondanza e il fulgore delle tante donne da lui ritratte. Restò infatti un segno tragico la morte della giovane moglie Cecilia nel tentativo, peraltro sconsigliato dai medici, di dargli un figlio. Mentre il grande maestro girava le corti e i ducati raccogliendo allori, denari e successo Cecilia gli lasciò la piccola Lavinia. Alcuni sospettano però che Lavinia fosse il frutto di un secondo matrimonio di Tiziano. Tra leggenda e gossip resta però il dato di fatto che Tiziano è stato l’autore e ideatore di una operazione di empowerment femminile nell’arte, aiutato da altri grandi come Giorgione, Tintoretto, Palma il Vecchio, Lotto, Veronese. Non solo immagine, dunque. Ma impronta certa e indelebile di un ruolo, un peso, di uno spazio comunque occupato e conquistato nella quotidianità del tempo.

Info: Palazzo Reale

Didascalia dell’immagine in alto: Tiziano, Venere e Marte, 1550


Tiziano, Isabella d’Este in nero, 1534-1536 ca.


Tiziano, Ritratto di Eleonora Gonzaga della Rovere, 1537 ca.


Tiziano, Giovane donna con cappello piumato, 1534-1536 ca.


Tintoretto, Susanna e i vecchioni, 1555-1556 ca.


Giorgione, Laura, 1506


Paolo Veronese, Lucretia, 1583 ca.