07 Nov Steve McCurry: Le storie dietro le fotografie
Non c’è immagine senza un incontro
Un volume con 14 tra i più importanti reportages realizzati nel corso della sua carriera
Steve McCurry, uno dei più importanti fotografi del secondo dopoguerra, tra i grandi della mitica agenzia Magnum, conosciuto soprattutto per quella “ragazza afghana”, in copertina sul National Geographic, presenta un saggio del suo lavoro d’artista: Le storie dietro le fotografie.
Un volume (Electa) che contiene 14 tra i più importanti reportages che ha realizzato nel corso della sua carriera. Non c’è immagine senza un incontro, questo afferma McCurry, che pone al centro di ogni scatto l’uomo radicato nel proprio contesto d’origine. Dal Pakistan alla Cina, dall’India all’Afghanistan, attraverso l’area montuosa dell’Himalaya, dal Nepal all’Australia, dall’Indonesia al Bangladesh, fino allo Yemen o in Kuwait, McCurry racconta l’uomo, la sua vita sociale, le sue abitudini, i drammi, i sogni e tanta imponente natura. Ogni storia è illustrata con appunti, immagini, ricordi e circa 120 tavole fotografiche con i suoi lavori più significativi. Accanto alle foto per ogni reportage il libro presenta un vasto archivio formato da materiali non fotografici, molti dei quali inediti: oggetti, diari, documenti, come articoli di giornale, mappe, i lasciapassare iracheni per la stampa, ecc. Un libro fotografico, ma anche storico, che spiega i contesti sociali e storico-politici in cui il reportage è stato effettuato.
McCurry inoltre dedica uno dei capitoli del libro proprio alla “ragazza afghana” Sharbat Gula ritrovata 17 anni dopo quel ritratto e di nuovo immortalata coi i lineamenti induriti da anni di guerra, ma gli stessi occhi verdi, profondi e dolenti.