Sovrani a tavola. Pranzi imbanditi nelle corti italiane. Reggia di Venaria, Torino

Sovrani a tavola. Pranzi imbanditi nelle corti italiane. Reggia di Venaria, Torino

Fino al 28 gennaio 2024

RAPPRESENTAVANO LA RICCHEZZA E IL POTERE


Il tema del cibo è all’attenzione, oggi più che mai: si studia e si indaga il suo significato, cosa rappresenta, come ha influenzato civiltà, secoli, sistemi, stati. La storia del cibo è, soprattutto per l’occidente, la storia sociale, politica, artistica, del potere, delle città e delle campagne. La Reggia di Venaria conclude l’anno 2023 dedicato appunto al tema del cibo con una mostra emblematica, titolata Sovrani a tavola. Pranzi imbanditi nelle corti italiane. Fino al 28 gennaio 2024 presso gli spazi del secondo piano delle Sale delle Arti della Reggia sono esposti oltre 200 tra dipinti, arredi da tavola, splendidi servizi di porcellana e d’argento provenienti dalle principali corti italiane che documentano e “raccontano” l’affascinante e curiosa storia dei pranzi di papi, principi e re. Si tratta di un autentico viaggio stimolante tra usi e “sapori” rappresentati nelle diverse epoche, secondo differenti tradizioni dinastiche, reso possibile grazie alla collaborazione con le più importanti ex residenze reali d’Italia: da Pitti di Firenze al Quirinale, alle regge di Capodimonte e di Caserta, dal Palazzo Reale di Napoli a quelli di Torino e Firenze ed altri. Grazie ad una ricerca ampia ed inedita, la mostra intende raccontare le tavole reali nella loro rappresentazione simbolica e nelle loro pratiche quotidiane che hanno mantenuto influenze fino ai giorni nostri.
Tra le opere principali esposte, alcune tra le più rare e celebri raffigurazioni di pranzi di sovrani italiani, come il Banchetto di nozze di Ferdinando di Toscana e Cristina di Lorena del 1589, opera di Domenico Cresti detto il Passignano (Vienna, Kunsthistoriches Museum) e il Convito nuziale di Elisabetta Farnese e Filippo V di Spagna del 1714, dipinto da Ilario Mercanti detto lo Spolverini (Parma, Collezioni d’Arte del Comune). Proviene invece da una collezione privata inglese ed è esposto al pubblico per la prima volta il dipinto di Ludwig Guttenbrunn raffigurante Un tè a Evian dei principi di Piemonte – Carlo Emanuele di Savoia e Maria Clotilde di Borbone – con alcune ladies inglesi (1787). E ancora, opere preziose come la cinquecentesca Saliera in lapislazzuli delle Botteghe granducali (Firenze, Gallerie degli Uffizi) e maioliche provenienti dai servizi delle corti italiane. Di grande importanza e qualità sono i servizi settecenteschi provenienti da Palazzo Pitti e dal Quirinale.
Per secoli la tavola reale è stata una specie i spazio di frontiera. Il sovrano poteva mangiare nell’intimità della sua camera o nell’anticamera del suo appartamento in quella che era una vera e propria cerimonia pubblica. A volte venivano ammessi ministri e diplomatici. Poi iniziarono a pranzare nello loro stanze: si faceva strada infatti un nuovo concetto di privato. Ma anche qui, erano serviti da almeno una decina di servitori. Se reali restavano!!! Era d’obbligo nel cerimoniale di corte, compostezza ed austerità…. contrariamente a quanto ci hanno descritto film e documentari a questo dedicati. Molte le fantasie su pranzi e imbandimenti di regnanti mai avvenuti, come quello tra Luigi XIV e Molière. La mostra di Venaria, più che alimentare un mito ed un immaginario non ancora sopiti, dimostra quanto il mangiare e il cibo siano stati sempre e ovunque non spazi, ma elementi stabili per consolidare sistemi politici e poteri.

info: Reggia di Venaria

Didascalia dell’immagine in alto: Anonimo artista fiammingo, già attribuito a scuola di Alonso Sánches Coello, Il pranzo reale- Il banchetto degli Asburgo, 1599 circa


Ludwig Guttenbrunn, Un te a Evian, 1787


Domenico Cresti detto il Passignano, Banchetto di nozze di Ferdinando di Toscana e Cristina di Lorena, 1590


Botteghe Granducali, Saliera, lapislazzuli e argento dorato, fine del XVI secolo


Real Fabbrica Ferdinandea, Servizio delle Vedute Napolitane, detto anche dell’Oca, porcellana tenera decorata e dorata, 1793 circa