Renoir. L’alba di un nuovo classicismo. Palazzo Roverella, Rovigo

Renoir. L’alba di un nuovo classicismo. Palazzo Roverella, Rovigo

Fino al 25 giugno 2023

MODERNITA’ DEL VECCHIO IMPRESSIONISTA

“Il 1882 fu una grande data nella mia evoluzione. Il problema dell’Italia è che è troppo bella. Le strade italiane sono gremite di dei pagani e personaggi biblici. Ogni donna che allatta un bambino è una Madonna di Raffaello!”. Parlava così il pittore impressionista del suo “viaggio della maturità” in Italia, che importanti innovazioni e “cesure” avrebbe apportato alla sua già grandiosa arte. Sul finire dell’Ottocento Pierre-Auguste Renoir (1841-1919) uno dei massimi esponenti dell’Impressionismo, scosso da una profonda inquietudine creativa, lasciava la Francia alla volta del bel paese. Già dalla fine degli anni Settanta appariva evidente una certa disparità di vedute con Monet, Pissarro e Degas e il bisogno di trovare alternative.
Il viaggio compiuto in Italia fu importante nel far evolvere la sua arte: da qui, dalla luce di Venezia e del Mediterraneo, dalla lezione dei grandi maestri del passato (Carpaccio, Raffaello, Tiziano, Rubens, Tiepolo, Ingres) e dalle riflessioni sulla tecnica pittorica nacquero i germi di una sorta di nuova classicità. Renoir arrivò così ad anticipare via via non pochi aspetti del “ritorno all’ordine” che sarebbe esploso verso la fine degli anni Dieci del Novecento in reazione alle avanguardie. Questa mostra, innovativa e coraggiosa, esalta la vecchiaia dei Renoir, che maturò, cambiò temi, stile e tecniche, senza minimamente decadere o allentare la forza artistica!
Lasciando spazio a questa nuova sensibilità, fatta di toni caldi e scintillanti, in cui ritroviamo riferimenti al mito e l’esaltazione della poetica degli affetti familiari, Renoir anticipava vari aspetti del “ritorno all’ordine”.
In mostra ben quarantasette opere di Renoir, provenienti da musei francesi, austriaci, svizzeri, italiani, tedeschi, danesi, olandesi e del Principato di Monaco (anche un capolavoro di proprietà personale del principe Alberto di Monaco, la “Baigneuse s’arrangeant les cheveux” del 1890 circa).
Accanto alle opere di Renoir, sono esposti i capolavori dei grandi maestri dell’arte del passato cui egli s’ispirò nella fase matura della sua carriera: Vittore Carpaccio, Tiziano, Romanino, Peter Paul Rubens, Giambattista Tiepolo, Jean-Auguste-Dominique Ingres, ma anche di suoi contemporanei come lo scultore Aristide Maillol e gli “italiens de Paris” Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Federico Zandomeneghi e Medardo Rosso.

Info: Palazzo Roverella 

Didascalia dell’immagine in alto: Pierre-Auguste Renoir, Maisons de village toits rouges, 1905


Pierre-Auguste Renoir, La Baigneuse blonde, 1882


Pierre-Auguste Renoir, Roses dans un vase, 1900


Pierre-Auguste Renoir, Nu au fauteuil, 1900


Pierre-Auguste Renoir, Portrait d’Adele Besson, 1918


Giovanni Boldini, Carrozza a Versailles, 1873 ca


Giuseppe De Nittis, L’amaca, 1884