Più veloce della luce?

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Più veloce della luce?

einstein-albertSui misteri della fisica Albert Einstein scrive, tra l’altro:

L’essere umano è dotato di una intelligenza appena sufficiente per contrastare chiaramente la sua incapacità nel comprendere il mondo reale. Se si potesse comunicare a ognuno questo senso di umiltà, tutta la sfera dei rapporti umani ne trarrebbe vantaggio

“Albert Einstein, il lato umano”, Struzzi 226, Einaudi, 1980

 

 

Più veloce della luce?


I neutrini non sono più veloci della luce. L’errore non stava della relatività di Einstein ma in una banale connessione in fibra ottica tra il ricevitore GPS e il computer usato per calcolare il tempo impiegato dai neutrini a viaggiare dal Cern di Ginevra al Laboratorio sotterraneo del Gran Sasso.
Lo scorso 23 settembre l’équipe dell’esperimento Opera, diretto da Antonio Ereditato, diede con cautela l’annuncio Ma la notizia era così clamorosa che occupò le prime pagine di tutti i giornali. La velocità della luce è una costante della fisica. Superarla non solo metterebbe in crisi la teoria di Einstein ma porterebbe a paradossi imbarazzanti: l’effetto potrebbe precedere la causa.
Poi il contrordine. Lo stesso gruppo di ricercatori in un comunicato di dieci righe spiega la causa dell’errore.
L’esperimento aveva visto i neutrini prodotti a Ginevra, che dopo aver attraversato la crosta terrestre sotto le Alpi e gli Appennini fino al Gran Sasso per 720 chilometri, sembravano guadagnare 60 miliardesimi di secondo rispetto alla velocità della luce. I fisici di Opera furono i primi a stupirsi. Decisero di comunicare il loro sconcertante risultato proprio per chiedere ai colleghi americani e giapponesi, che hanno esperimenti simili, di verificare come stessero le cose.

Subito dopo l’équipe di Opera ha controllato meglio il proprio esperimento. I fasci di neutrini erano un po’ troppo lunghi, non si poteva sapere se si catturava un neutrino della testa o uno della coda dei fasci: li hanno accorciati perché la misura fosse più precisa. Poi con i satelliti GPS hanno meticolosamente controllato la distanza Cern-Gran Sasso, riducendo l’incertezza a una ventina di centimetri. Il sospetto era che ci fosse un errore sistematico, perché la differenza di tempo saltava fuori in modo costante su 15 mila neutrini osservati. In effetti era così: l’errore sistematico si annidava in un pezzetto di fibra ottica, dove la luce non viaggia alla velocità della luce ma più lentamente, sia perché non è nel vuoto sia perché dentro la fibra viene continuamente rifratta. Era quel rallentamento a far sembrare i neutrini più veloci.

A confermare che la velocità della luce resta imbattuta ci hanno pensato i nuovi dati presentati dell’esperimento coordinato da Antonino Zichichi nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Le misure hanno ribadito l’errore dovuto alle anomalie negli strumenti del rivelatore di neutrini Opera.

A metà marzo un altro esperimento dei Laboratori del Gran Sasso, Icarus, coordinato dal Nobel Carlo Rubbia, aveva dimostrato che i neutrini non sono più veloci della luce. “Quelle presentate dall’esperimento Lvd sono misure che vanno nella stessa direzione dei dati presentati da Rubbia e costituiscono una conferma dell’errore molto importante”, ha rilevato il presidente dell’Infn, Fernando Ferroni.

Il fisico Antonio Ereditato, coordinatore della collaborazione Opera, si è dimesso in seguito alla presentazione, da parte di alcuni membri di Opera, di una mozione che chiedeva le dimissioni del ricercatore dalla guida della collaborazione. La mozione non è passata, a quanto si apprende, ma ha di fatto creato una spaccatura fra i ricercatori. Su questa base Ereditato ha ritenuto opportuno dimettersi in quanto la collaborazione non sarebbe più stata gestibile.

 

Link interno: Superata la velocità della luce

 

Info: Il MessaggeroIl GiornaleIl MattinoANSAAGIADNKRONOS