PERUGINO A FANO. Edito da Fondazione Cassa di Risparmio di Fano

PERUGINO A FANO. Edito da Fondazione Cassa di Risparmio di Fano

di Giancarlo Mandolini

Francescanesimo e Passione Mariana 

L’anno di Raffaello riporta una grande attenzione anche su Pietro Vannucci, detto il Perugino. Non solo maestro ed allievo, ma incontro e contaminazione reciproca. C’è un libro recente di Padre Giancarlo Mandolini, assai curioso ed esclusivo, che descrive attraverso l’analisi di un’unica opera, molte delle tematiche e dei simbolici riferimenti a forte e incisiva, ripetitiva e minuziosa religiosità. “Perugino a Fano per una lettura francescana”. Tutta la passione mariana del francescanesimo viene mirabilmente percepita, analizzata e dispiegata attraverso la lettura delle pale della Chiesa di Santa Maria Nuova. Mandolini sottolinea e dimostra come nel secolo dell’Umanesimo sia stato fondamentale il rapporto tra cultura e francescanesimo e come esso contribuì a quel rinnovamento culturale. Il Perugino a Fano rappresenta tutto questo: forza e tenerezza, bellezza regale e al contempo affettuosa, carnale e spirituale ad un tempo.

Scrive Mandolini,“Grande è l’ammirazione che si prova dinanzi alle pale d’altare del Perugino, che ornano da secoli la chiesa di Santa Maria Nuova a Fano, all’ombra della quale ho trascorso la preadolescenza e suscitano ancora in me e in chi le contempla rinnovate emozioni. La seconda dal desiderio di offrire una lettura veritiera ed esaustiva delle due tavole. Mi spiego meglio: molti storici dell’arte hanno scritto abbondantemente su Pietro Vannucci e sulle pale d’altare conservate in questa chiesa ed hanno evidenziato la mirabile unità tra i dipinti e la decorazione, tra l’arte e la forma. Il mio intendimento è stato quello di mettere a fuoco il carisma francescano proposto dal Perugino suggerito e sollecitato dalla committenza francescana. Questa angolatura mi sembra che sia stata trascurata un po’ da tutti gli storici dell’arte. Dimenticare il rapporto cultura e francescanesimo nel secolo dell’Umanesimo significherebbe offrire solo una visione parziale e forse anche distorta e polemica di quel periodo di rinnovamento culturale. Il movimento dell’Osservanza ricoprì positivamente ogni fascia sociale, economica condizionando l’Umanesimo laico e contrastando i tentativi velleitari di un ritorno ai valori pagani. La presenza della Vergine Maria indica la grande devozione dei francescani verso la Madre del Salvatore e i santi, sua corona, non sono altro che espressione ed esaltazione della spiritualità francescana penitenziale e apostolica. Tutto è francescano e mariano a Santa Maria Nuova, dal portale intagliato da Bernardino di Pietro da Cortona, nel quale emerge in bassorilievo lo stemma francescano, al coro ligneo intarsiato magistralmente dai Fratelli Barili dove si ammira il “TAU” francescano; dalla croce della Terra Santa, detta “cosmica”, ai numerosissimi ovali dove vegliano gli innumerevoli santi, memoria della santità dell’agiografia francescana. Arte e francescanesimo, vivendo nel tempo, s’incontrano mirabilmente, direi si baciano, in un corteggiamento inesauribile ed eterno”.

(“Perugino a Fano per una lettura francescana”- edito da Fondazione Cassa di Risparmio di Fano – stampa STIBU/Urbania, Pesaro)

Didascalia dell’immagine in alto: Pietro Perugino, Pala di Fano (Madonna in trono col Bambino tra i Santi Giovanni Battista, Ludovico, Francesco e Pietro, Paolo e la Maddalena), conservata nella chiesa di Santa Maria Nuova a Fano, 1497

La Pala di Fano

 


Padre Giancarlo Mandolini

Articolo già pubblicato ad aprile 2020