Nello studio di Osvaldo. Licini dal lapis alla tela (1926-1956)

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Nello studio di Osvaldo. Licini dal lapis alla tela (1926-1956)

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Casa Museo Osvaldo Licini, Monte Vidon Corrado (Ascoli Piceno)

Fino al 5 novembre 2017

 

 

A Monte Vidon Corrado non è facilissimi arrivare. Non lontano da Ascoli e dall’azzurro Adriatico. Qui è quasi montagna; strada  verde ed inerpicata che porta alla casa di Osvaldo Licini. Arrivati quassù si inizia ad entrare nelle pieghe di un cuore e di una mente sublimi, nell’arte di un grandissimo del Novecento, mai abbastanza ricordato. Ma anche in questa estate caldissima e vagamente appesantita (ma non troppo dagli eventi sismici), in molti si spostano quassù in una sorta di pellegrinaggio culturale ma anche affettivo. “Nella cantina di casa Licini ancora una mostra raffinata, ricercata con una rigorosa selezione di opere tutte assolutamente significative nel corpus dell’artista. L’idea è quella di comporre una essenziale antologica in cui siano rappresentate tutte le forme che nel tempo hanno caratterizzato l’espressione artistica liciniana, dalfigurativismo all’astrazione geometrica alle creature fantastiche, coprendo un arco temporale esteso tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta. È presente un repertorio di temi iconografici che vanno dal Fiore Fantastico all’Amalassunta, dalle Croci Viventi all’Angelo Ribelle, dall’Olandese Volante ai Missili, tutti interpretati in modo particolare, come nel caso della splendida Amalassunta su fondo rosso scelta come immagine della mostra stessa, esposta l’ultima volta a Venezia alla Biennale del 1986.
La significatività delle opere deriva anche dalle occasioni in cui Licini ha scelto di esporle: ad esempio il Ritratto di Nella era presente nella mostra del Novecento tenutasi a Stoccolma nel 1931.
Sono opere prevalentemente poco esposte e assenti dalle mostre da alcuni decenni, affiancate a disegni sullo stesso tema, molti dei quali inediti, in modo da indagare la genesi creativa di Licini, sempre lunga e meditata, fatta di appunti segnici, di ripensamenti, di stratificazioni.
Quello proposto dalla mostra sarà un percorso dal ductus al colore e dalla carta alla tela, in una dimensione intima, silenziosa, meditativa quale era quella della creazione per Licini: due rampe di scale e sarà possibile entrare effettivamente nello studio dell’artista, vedere i suoi colori, i pennelli, i cavalletti.”. Così Daniela Simoni, presidentessa del Centro Studi Osvaldo Licini, e curatrice della mostra, descrive questo imperdibile incontro ad altissimi gradi!!!!! Forti temperature che si spengono solo nella nitidezza ghiacciata e bollente ad un tempo dei luoghi e dei dipinti.

Loredana Cinti

 

Info: Centro Studi Osvaldo Licini

 

 

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