Meraviglie dalle Marche

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Meraviglie dalle Marche

maratta-meraviglie-marcheBraccio di Carlo Magno, Città del Vaticano, Roma (Piazza San Pietro)
Fino al 9 giugno 2012

Una grande fatica per scoprire le meraviglie delle Marche
Chi esce da San Pietro non vede, ma intravede l’ingresso alla mostra

 

Raffaello, Carlo Crivelli, Lorenzo Lotto, Sebastiano del Piombo, Guido Reni, Guercino, Carlo Maratta, Rubens, Tiziano, Melozzo da Forlì, Sassoferrato, Mattia Preti, Andrea Lilli, Francesco Podesti, Olivuccio di Ciccarello, Girolamo Denti, Adolfo De Carolis, Simone De Magistris. Questi i protagonisti della mostra Meraviglie dalle Marche composta da un significativo ed importante nucleo di capolavori provenienti dai Musei della regione Marche ed esposti in Vaticano, al Braccio di Carlo Magno, fino al 9 giugno 2012. Opere dal 400 all’800, con un’impronta rinascimentale forte. Un lungo tragitto temporale egregiamente tracciato dai curatori, allinea artisti a luoghi e a committenze nell’intento di raggiungere un unico e compatto linguaggio di facile ascolto. La quantità e la diversità sono state studiate scientificamente e correttamente collocate in ordine cronologico, con un minimo affievolirsi dell’unicità e del pathos. Alcuni pezzi sono veramente incantevoli e irripetibili; ed anche molto marchigiani; storicizzati e incastonati in chiese e borghi delle verdi colline di una incantevole regione! La finalità lodevole di far conoscere ad un più vasto pubblico (quello che si reca a frotte e con specifica motivazione a San Pietro) rispetto al consueto visitatore di Musei e Pinacoteche, viene messa a dura prova dall’infelice ingresso alla mostra. Il passaggio di folla è enorme, ma il rischio è che resti un passaggio. Quando si entra in Piazza San Pietro si intravedono alcuni tabelloni con indicazioni della mostra; ma poi al ritorno ed in uscita da San Pietro e dalla piazza, quando si dovrebbe entrare per la visita, resta assai difficile e complicato individuare l’ingresso. Oltre a ciò le sale del Braccio di Carlo Magno, affascinanti per la loro penombra che può suscitare forti emozioni, limitano in parte una piacevole e confortevole ammirazione di una grande quantità di opere, quasi uno studio esaustivo di storia dell’arte che i curatori hanno inteso realizzare. Una lettura che con una differente collocazione e illuminazione sarebbe stata più facile e piacevole e che con un mese di esposizione in più avrebbe consentito a molti più pellegrini un contatto con l’arte delle Marche. Un mese di esposizione in più sarebbe stata utile anche in considerazione delle notevoli ed impegnative operazioni di trasporto e assicurazioni.
L’esposizione nasce dalla volontà della Regione Marche e dalla Direzione della Pinacoteca Comunale di Ancona di offrire, nel tempo della chiusura della Pinacoteca anconetana per importanti lavori di ristrutturazione, una continuità di fruizione al pubblico, nazionale e internazionale, del patrimonio artistico della città di Ancona e della Regione Marche. Obiettivo questo comunque positivamente raggiunto. Le opere in mostra, soprattutto di carattere religioso, dalla fine del XIV secolo fino al primo Novecento provengono oltre che da Ancona, dal Museo Civico e dal Museo Diocesano di Ascoli Piceno, dal Polo Museale San Francesco, Comune di Montefiore dell’Aso – rete museale Musei Piceni, dalla Pinacoteca Civica di Fermo, dalla Pinacoteca Civica di Macerata, dal Museo Diocesano di Ancona, dalla Pinacoteca Civica di Fabriano, dalla Pinacoteca Comunale di Jesi, dal Museo- Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto, dal Complesso Museale di S. Maria Extra Muros di Sant’Angelo in Vado, dal Museo Diocesano e dalla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, dai Musei Civici di Pesaro e dalla Pinacoteca Comunale di Fano.

Info: ArtifexRosi Fontana

Valentina Paciello