MAURIZIO CATTELAN. BREATH GHOSTS BLIND. Pirelli HangarBicocca, Milano

MAURIZIO CATTELAN. BREATH GHOSTS BLIND. Pirelli HangarBicocca, Milano

Fino al 20 febbraio 2022

L’IRONICA E CRUDELE ATTUALITÀ DI UN PERSONAGGIO TOTALE

Finalmente Maurizio Cattelan si prende lo spazio e il tempo che si merita. E’ infatti sorprendentemente bella (non che se ne nutrissero dubbi!), alla Pirelli HangarBicocca, la mostra “Breath Ghosts Blind”. Tra i più noti artisti contemporanei e tra i contemporanei italiani più noti, ci si attende e certamente sarà così, un gran successo (per questo aperta fino al 20 febbraio 2022). Fama e rumore, a volte chiasso, restano fattori determinanti della sua carriera artistica, non per questo mai minacciata; nemmeno nei primissimi anni quando con il suo Papa che cadeva per una meteorite suscitò vivaci proteste e qualche condanna dai critici ufficiali. Oggi tutti in odore di ripensamento. Sapeva e sa richiamare l’attenzione sull’attualità e la cronaca sociale: tutto tra ironia e provocazione. Così come avviene oggi in una “rispolverata” Milano per il post-pandemia ricca come sempre di tentativi di sostenibilità più o meno forzata, con gli alberi in Piazza Duomo e il bosco verticale dell’architetto Tito Boeri. Una Milano che spesso arriva prima, ha impiegato anni a tornare a parlare e, speriamo, ad amare Cattelan.
Nato nel 1960 a Padova vive e lavora tra Milano e New York. Ha quindi conquistato il suo podio e si sta trasformando in un artista quasi classico in un mondo dell’arte confuso, travolto da installazioni, multisensorialità, ecc. ecc.
Il progetto “Breath Ghosts Blind” si sviluppa come una drammaturgia in tre atti, scandita dalle tre opere – Breath, Ghosts e Blind -, rappresentando simbolicamente il ciclo della vita dalla creazione alla morte.
Il percorso espositivo ha inizio nella Piazza, con l’opera Breath. Realizzata in marmo bianco di Carrara, la scultura rappresenta la figura di un uomo in posizione fetale e un cane, entrambi distesi a terra l’uno di fronte all’altro. Le due figure si trovano a condividere una funzione vitale, quel “respiro” richiamato dal titolo stesso dell’opera che segna anche il momento generativo di ogni ciclo esistenziale.
La vastità delle Navate accoglie l’opera Ghosts che include innumerevoli piccioni in tassidermia, che a dozzine si mimetizzano nell’architettura dell’ex edificio industriale. La loro presenza, che popola travi e anfratti del carroponte, si svela al visitatore solamente nel momento dell’incedere nello spazio, generando un senso di inquietudine.
Il terzo e ultimo atto della mostra prende vita nel Cubo.  Realizzata in resina nera e composta da un monolite e dalla sagoma di un aereo che lo interseca. Con Blind, Cattelan si appropria di un’immagine divenuta parte integrante del repertorio iconografico collettivo, l’attentato dell’11 settembre 2001 al World Trade Center di New York, e la trasforma in un simbolo della perdita e del dolore condivisi.

Didascalia dell’immagine in alto: Breath, Statua con cane e uomo in marmo

Info: Pirelli HangarBicocca


Ghosts, Piccioni in tassidermia sulle navate


Ghosts, particolare


Blind, Monolite con aereo che lo interseca


Blind, particolare