Lo Studiolo del Duca, restaurato e ricostruito nel suo aspetto originario. Palazzo Ducale, Urbino

Lo Studiolo del Duca, restaurato e ricostruito nel suo aspetto originario. Palazzo Ducale, Urbino

ANCHE I BISOGNI CORPORLI E IL LAVABO DI FEDERICO SONO ARTE

Ha riaperto lo Studiolo di Palazzo Ducale a Urbino, l’ambiente più intimo dell’appartamento di Federico da Montefeltro e allo stesso tempo quello più rappresentativo della sua figura pubblica. Lo spazio torna a essere visibile dopo una delicata, quanto impegnativa, operazione di restauro e un generale riallestimento dell’ambiente al fine di restituire l’aspetto omogeneo originario, ricucendo il rapporto tra i ritratti degli uomini famosi che l’hanno sempre caratterizzato e le pareti lignee, con l’eliminazione degli interventi ottocenteschi e il recupero dei colori originali. Insieme ai 14 ritratti originali, la stanza ospita le riproduzioni hi-tech di altri 14 dipinti che attualmente si trovano al Museo del Louvre. Grazie a un partenariato con il museo parigino, che ha messo a disposizione le fotografie in alta risoluzione delle opere mancanti, è stato infatti possibile ricostruire l’aspetto originale dello Studiolo del Duca, così come Federico da Montefeltro l’aveva concepito, prima degli interventi dei Barberini che ne asportarono alcune parti, alterando per sempre l’unitarietà quattrocentesca. La chiusura era avvenuta lo scorso 4 novembre per offrire un Palazzo Ducale sempre più accessibile, in grado di rispondere alle moderne esigenze della museografia e alle aspettative del visitatore che arriva a Urbino. Inoltre le ricerche condotte da Giovanni Russo, nel corso del restauro dello Studiolo, hanno permesso di restituire all’appartamento del Duca quelli che erano considerati all’epoca due grandi comfort: la latrina del Duca (spazio dedicato ai bisogni corporei che è stata riportata a una lettura completa) così come, nella camera da letto, è stato rimontato un fastosissimo lavabo che era stato smurato nel corso dell’Ottocento quando il palazzo divenne sede della Prefettura che poi, nel corso del Novecento, era stato rimontato in maniera non coerente: lo stesso Pasquale Rotondi non aveva compreso che certi elementi erratici in realtà erano parte di una sola grande struttura che è stata riconosciuta tramite documenti archivistici e, in particolare, alle accurate vedute di Romolo Liverani. È stato quindi possibile ricomporre, nella posizione originaria nella camera da letto del Duca, questo fastoso elemento dell’arredo primitivo che contribuisce a restituire, insieme allo Studiolo, l’aspetto che aveva quella parte essenziale dell’appartamento all’interno del Palazzo Ducale.

Info: musei.beniculturali