Lacrime di smalto: il pianto sommesso della tradizione nella plastica maiolicata

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Lacrime di smalto: il pianto sommesso della tradizione nella plastica maiolicata

lacrime-di-smaltoRocca Roveresca, Senigallia
Fino al 31 agosto

L’artista è anonimo e itinerante e molte le ipotesi. Unica certezza è che alla fine del quattrocento la linea adriatica tra Romagna e Marche vide la plastica maiolicata come espressione artistica diffusa. Una riscoperta che porta a Senigallia 30 opere mai viste prima. Una mostra da non perdere, dotata di grazia, eleganza e rigore scientifico, mixati in modo mirabile anche da un non facile allestimento. Anche la location alla Rocca Roverasca (fino al 31 agosto) induce a ripensare al passato culturale cui può essere utile aggiungere anche questo tassello smarrito tra gli studi. In questo senso va letto il bel saggio di Claudia Caldari, inserito nell’utilissimo catalogo titolato “Tra Quattro e Cinquecento: testimonianze di cultura figurativa nella Marca di Ancona”.
Lacrime di smalto è una mostra davvero unica, di rilevanza internazionale per la rarità delle opere esposte e per la difficoltà di reperimento delle stesse, gran parte in musei stranieri e collezioni private; mai infatti prima d’ora, come ha sottolineato il curatore Claudio Paolinelli, si era riusciti ad esporre in un unico luogo molte opere di quella particolare ed affascinante produzione di plastiche maiolicate che fiorì tra Faenza e Fermo, opere devozionali riferibili in parte alla medesima bottega o a una serie di artisti che operarono sul finire del quattrocento tra Marche e Romagna.
L’artista, formatosi in ambiente faentino, realizzò non più di trenta opere in un territorio abbastanza circoscritto che dalla Romagna interessò il nord delle Marche lungo la direttrice adriatica fino ad Ancona.
Nello specifico le opere di questo anonimo artista itinerante, chiaramente influenzato dalla cultura d’oltralpe, raffigurano Natività, Compianti o Vergini con Bambino attestando anche una singolare devozione per certi soggetti, richiesti principalmente per chiese degli ordini mendicanti, in particolare i francescani, inclini ad apprezzare l’efficacia didattica di tali raffigurazioni.
La preponderante presenza di queste singolari opere nelle Marche e nelle vicine terre romagnole attesta una bottega di plasticatori itineranti, che trovò il favore non solo di comunità locali ma anche di importanti famiglie come dimostra l’esemplare con Deposizione di Ostra Vetere in cui campeggia lo stemma dei Montefeltro.
Gli esemplari di Ancona, Ostra Vetere, Pesaro e Fermo sono le uniche testimonianze ancora conservate in situ e per questo utili per poter diventare un punto di riferimento per gli studi futuri in quanto nel tempo gran parte delle plastiche maiolicate sono state disperse sul mercato antiquario per arricchire i principali musei stranieri.
Inoltre l’eccezionalità della mostra è data dall’esposizione di una inedita targa con Natività proveniente da collezione privata londinese del tutto simile ad un’opera con medesimo soggetto del Museo Civico-Parrocchiale di Ostra Vetere.
Le plastiche maiolicate in mostra, spesso riconoscibili per il modellato severo e per i tratti ingenuamente interpretati, si caratterizzano per le brillanti cromie degli smalti, dati a larghe campiture sulle superfici incavate e plasmate a rilievo.
Questa prima mostra italiana, dà avvio ad una serie di ricerche che potranno attestare a buon diritto l’unicità di tale produzione ceramica che fonda le sue radici in una terra, quella marchigiana, che ne vanta una tradizione secolare.

Visitata da Marisa Verducci

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Senigallia

Info: Lacrime di smalto