La bellezza delle cose. Territori di risorse: le Marche

cespuglio_papini

La bellezza delle cose. Territori di risorse: le Marche

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Manifattura Italiana Tabacco di Chiaravalle e Mole Vanvitelliana 
11 giugno – 3 luglio 2011

 

Far dialogare gli oggetti tra loro e metterli in relazione al proprio territorio di provenienza per restituirne il senso della bellezza, quella piena, quella che traduce la forma nella sostanza e l’estetica nell’etica: della vita, delle cose appunto.

Ruba però l’idea alla grande mostra del 2003.

 

Una strada infatti già sperimentata con la mostra “ La bellezza delle cose. Il Premio Compasso d’Oro ADI e il design delle Marche “, la prima mostra che ha confrontato il design italiano, attraverso il suo massimo Premio, e il design di un territorio, rappresentato dalla produzione delle Marche e in cui gli oggetti del design italiano e del design locale dialogano in quanto esempi significativi e differenti del tema. L’obiettivo era di dimostrare come la metodologia del design consenta lo sviluppo dell’attività imprenditoriale, in modo particolare della piccola impresa.

 

 

 

 
bellezza_coseOra a distanza di otto anni torna, alla Manifattura Italiana Tabacco di Chiaravalle e alla Mole Vanvitelliana, dal prossimo 11 giugno al 3 luglio “La bellezza delle cose. Territori di risorse: le Marche“, la mostra promossa da Adi Marche, sempre per la cura di Marco Migliari, perfetto esteta del “bello ed utile”, in collaborazione con Alceo Serafini.

Questo seconda edizione propone un progetto volutamente complesso con itinerari e programmi di non facile fruibilità; ma si sa: innovare non è cosa semplice.

 

Una mostra che vuole riproporre l’innovazione come forza motrice della quotidianità, ritagliarli ancora e meglio la funzione di filo conduttore per le dinamiche che muovono la società attuale: economiche, ambientali e culturali. Quattro le aree tematiche individuate nel percorso artistico: il rapporto esistente tra prodotto realizzato e servizio offerto, ampliando la funzionalità degli oggetti; la sensorialità dei materiali e delle tecnologie; la valenza sostenibile dei prodotti; quella tecnologica che sottende i prodotti consentendo uno sguardo ampio verso il futuro. Una sottolineatura fondamentale è riportata nel sottotitolo dell’evento: Le Marche: territorio di risorse. Proprio perché il territorio rappresenta una linfa vitale per se stesso, per il proprio sviluppo, per il proprio futuro. Al centro di tutto la valorizzazione del design, ovvero delle cose, frutto del lavoro quotidiano, quello imprenditoriale che ricerca, investe e sviluppa e quello manuale di chi concretamente li realizza, gli oggetti. Essi stessi a loro volta risorse: è una risorsa la ricerca sui prodotti, quella sulle nuove tecnologie, sui nuovi processi di produzione e sui nuovi materiali.

 

Così come risorse sono anche gli eventi paralleli organizzati nell’ambito della mostra: previsti il Forum della qualità; Porte aperte: le fabbriche aprono le porte ai visitatori; il format del parco lento proposto dalla Fondazione Montessori a Chiaravalle, il partenariato con Symbola, il concorso/performance per progettisti.

 

Eccoli allora alcuni esempi degli oggetti protagonisti della mostra: gli edifici a bilancio energetico zero, il controllo dei circuiti d’aria interni alle fabbriche e degli edifici commerciali per migliorare le condizioni di lavoro e di fruizione, i veicoli alimentati in maniera elettrica, l’esperienza del food design dove alimenti ed utensili diventano un unico insieme progettuale per ridare forma agli oggetti appunto ma anche ai cibi.

 

Tutto questo nelle Marche vero territorio di risorse a dispetto e in reazione ad una crisi economica che ne ha in parte mutato i cromosomi tradizionali. Ma in questo caso il design, può e vuole rappresentare un momento di rilancio, sentirsi complice di una possibile ripresa e di riscatto. Insomma alla Mole e alla Manifattura sarà tracciata la mappa delle risorse di un territorio che vuole ripensarsi e tra i molteplici strumenti a disposizione, in questo caso, ha scelto quello degli oggetti, purché – come nel caso di questa installazione – restino pienamente aderenti al valore più autentico della propria bellezza perché essa, come sottolineano i curatori della mostra Marco Migliari ed Alceo Serafini, diventa appunto una risorsa solo quando implica il processo del pensare e del fare, quando cioè non si limita alla sola apparenza.

 

In collaborazione con Regione Marche, Camera di Commercio di Ancona, Comune di Ancona, Manifattura Italiana Tabacco, Progemadue, Tecnoprint arti grafiche e Fondazione Chiaravalle Montessori.

 

Info: La Bellezza delle CoseEventi in programmaAziende

 

Immagine: dalla mostra La Bellezza delle Cose – 2003, 17. Lampada “Cespuglio“, Ennio Lucini, iGuzzini illuminazione, Recanati (Mc), 1969