17 Apr Klimt. Alle origini di un mito
Palazzo reale, Milano
Fino al 13 luglio 2014
Palazzo Reale, in occasione del 150° anniversario della nascita di Gustav Klimt, una mostra dedicata al pittore viennese protagonista della Seccesione, che definiva l’opera d’arte un ‘avventura della mente. Si tratta di una ventina i dipinti ad olio più disegni, stampe e molti documenti. Straordinaria occasione per una esperienza immersiva è poi la riproduzione del “Fregio di Beethoven” – esposto nel 1902 a Vienna all’interno del Palazzo della Secessione costruito nel 1897 – che ruba lo spazio di un’intera sala. Quindi, si entra in un “opera d’arte totale”, massima aspirazione degli artisti della Secessione Viennese, sulle note della Nona sinfonia di Beethoven.
La mostra si propone poi di indagare i rapporti familiari e affettivi di Klimt, esplorando gli inizi della sua carriera alla Scuola di Arti Applicate di Vienna e la sua grande passione per il teatro e la musica, per offrire una panoramica completa attraverso opere provenienti anche da altri importanti musei, tra cui diversi capolavori come Adamo ed Eva, il Girasole e Acqua in movimento.
La Salomè del 1909, che conclude il periodo dello stile aureo del maestro iniziato con un dipinto dello stesso soggetto datato 1901, è l’immagine simbolo dell’esposizione milanese. Moderna Eva che seduce con il corpo è un ritratto di Alma Mahler, all’epoca del loro incontro, prima che conquistasse con il suo fascino in successione, Mahler, Gropius, Kokoschka e Werfel. Alma aveva solo diciassette anni, mentre Klimt, che l’amò perdutamente, ne aveva trentacinque. L’ambiguità avvolge questa dipinto, a partire dal titolo: “Giuditta/Salomè”, nuova è anche l’iconografia, oscillante tra i vari tipi di pittura, perciò l’incertezza nel titolo è tipicamente klimtiana e qui emerge una donna moderna, sensuale e tragica, abbigliata nel gusto Secessione con arabeschi e innesti geometrici, impreziosita dalle crisografie.
Info: Klimt. Alle origini di un mito
