In esclusiva il restauro de La cronachetta, 1491

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In esclusiva il restauro de La cronachetta, 1491

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Era il 1491, l’epoca di Giovanni Della Rovere. Alla scoperta della Biblioteca Francescana e Picena di Falconara Marittima, con Fra’ Giancarlo Mandolini ed i suoi preziosi libri

Audiointervista di Loredana Cinti

 

E’ un’anteprima assoluta. Il restauro de La Cronachetta (1491, Frate Grazia di Francia) che narra le vicende del Convento di Santa Maria delle Grazie di Senigallia, edificato da Giovanni della Rovere, Signore di Senigallia e prefetto di Roma illumina l’epopea culturale di una dinastia e di un territorio. Il rientro di questi giorni del prezioso e splendido documento appena restaurato e quindi fruibile, suscita già nuovo interesse e l’attenzione di studiosi e ricercatori su uno dei tesori della regione, ancora per molti inesplorato: la Biblioteca Francescana e Picena sapientemente curata dalla Provincia Picena San Giacomo della Marca, dei Frati Minori delle Marche. Loredana Cinti è riuscita a strappare in esclusiva il racconto del restauro e un viaggio nella Biblioteca con Fra’ Giancarlo Mandolini. Nell’audiointervista rilasciata alla Cinti Mandolini ci accompagna negli spazi della Biblioteca, raccontando la storia e l’attuale intensa attività.

 

 

Nota esplicativa di Fra’ Giancarlo Mandolini:

La Biblioteca Francescana e Picena è una realtà preziosa gestita dalla Provincia Picena San Giacomo della Marca dei Frati Minori delle Marche. Ha sede a Falconara Marittima, in Piazza Sant’Antonio di Padova al numero civico 5. Si tratta di una nuovissima residenza, edificata da poco meno di un ventennio. Ma nonostante la modernità delle sue strutture, ha antichissime origini: è stata iniziata dal Beato Francesco Venimbeni (1251-1322), qui prius, in Ordine, Bibliotecam extruxit; che per primo concepì e realizzò la prima biblioteca francescana nel mondo. Il Beato Venimbeni, da Fabriano, raccolse una copiosa quantità di manoscritti, che catalogò e conservò con grande diligenza. A P. Candido Mariotti (1839.1922) si deve la rifondazione della Biblioteca Francescana. Amante del Francescanesimo e della cultura francescana, si preoccupò per lungo tempo di acquistare, mantenere e restaurare un numero cospicuo di libri e di manoscritti. In pochi anni riuscì ad ottenere 1275 di elevato e medio interesse culturale. Raccolse inoltre 800 immagini di san Francesco, alcune delle quali sono di un discreto valore artistico, sia per la firma dell’autore sia per la rarità dell’incisione. Nel 1869 redasse il primo catalogo della biblioteca, nel 1870 il secondo. Il suo nome è legato indissolubilmente alla Biblioteca di Falconara. E nonostante le soppressioni degli Ordini religiosi perpetrate, prima, da Napoleone nel 1810 e, poi, dal Governo Sabaudo tra il 1862-1864, la nostra Biblioteca conserva un numero considerevole di manoscritti (la maggior parte in ottime condizioni). I codici conservati sono o membranacei o cartacei e vanno da Astesano da Asti a Aldobrandino da Toscanella, da San Tommaso d’Acquino a San Bonaventura da Bagnoregio, da Giovanni Duns Scoto alle sentenze di Francesco De Meyronnes.
È solo da pochi giorni ritornato dal restaurato La Cronachetta di frate Grazia di Francia del 1491, che narra le vicende del convento di Santa Maria delle Grazie di Senigallia edificato da Giovanni della Rovere, Signore di Senigallia e prefetto di Roma. In una decina di volumi manoscritti è conservato l’originale del processo canonico di San Pacifico Maria Divini; così dicasi di numerose copie di processi canonici dei vari Santi e Beati dell’Ordine francescano, tra cui la documentazione del processo per la beatificazione del servo di Dio P.Alfredo Berta. La Biblioteca Francescana è una realtà ad alto livello di specializzazione: ha la peculiarità di essere selettiva: difatti conserva solo volumi a taglio francescano o in rapporto alla regione Marche. È opinione comune che nella Biblioteca di Falconara siano presenti, se non tutte, la maggior parte delle pubblicazioni dei Fioretti di San Francesco; tra l’altro è presente anche un testo in braille per la lettura dei non vedenti. Sempre nella biblioteca sono conservate ben 190 riviste, la maggior parte a taglio francescano, che provengono da tutto il pianeta. Si va dall’Antoniamum a Analecta Franciscana, da Bavaria Franciscana Antiqua Alemanna al Cenacolo Francescano, dalla Rassegna Centro Studi Medievali a Sinica Francescana, da Studia Picena a Verdad y Vida. Numerose sono le presenze di studenti e studiosi che frequentano la Biblioteca e provengono non solo dall’Italia, ma dalla Francia, dal Belgio, dall’Ungheria, dalla Polonia e dagli Stati Uniti. Si contano ben 182 tesi di laurea che, studenti delle varie università d’Italia, hanno donato alla Biblioteca, dopo aver consultato ripetutamente i nostri volumi. Si va dalla tesi su Giovanni Pili da Fano a quella Nicolò da Osimo, da Leonardo da Poto Maurizio all’Insediamento e diffusione del francescanesimo nelle Marche, da Francesco Venimbeni a l’Insediamento e diffusione dei Fraticelli a Cupramontana. Infine la Biblioteca pubblica annualmente la rivista Picenum Seraphicum,dove numerosi studiosi si confrontano ed espongono le loro ricerche. È la Provincia Picena San Giacomo della Marca dei frati Minori delle Marche che gestisce la Biblioteca Francescana e Picena, tramite un suo delegato. Infine è doveroso aggiungere che siamo inseriti nel SEBINA Opac, sistema digiatale per la catalogazione delle biblioteche dalla Provincia di Ancona. Nel sito “Biblioteca Piceno-Francescana” si può verificare la ricchezza della nostra presenza culturale, tenendo presente che, per mancanza di fondi, neppure un quinto dei volumi è stato catalogato.

 

Audiointervista di Loredana Cinti a Fra’ Giancarlo Mandolini:

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