Henri Cartier Bresson. Fotografo

Prostitute.-Calle-Cuauhtemoctzin-Citta-del-Messico-Messico-1934-C-Henri-Cartier-Bresson-324 241

Henri Cartier Bresson. Fotografo

Prostitute.-Calle-Cuauhtemoctzin-Citta-del-Messico-Messico-1934-C-Henri-Cartier-Bresson-324 241

Mole Vanvitelliana, Ancona
Fino al 17 giugno 2018

Alla Mole di Ancona per cogliere l’attimo

 

Gli splendidi spazi della Mole Vanvitelliana accolgono e mettono in mostra 140 scatti di uno dei pilastri della fotografia del ‘900, colui che, mettendo in linea mente, occhio e cuore, ha contribuito a gettare le basi del fotogiornalismo moderno.
“Ogni volta che premo il pulsante dello scatto, è come se onservassi ciò che sta per sparire”, un pensiero che ci spinge a riflettere sulla sua concezione di fotografia e sul ruolo fondamentale che la sua finestra sul mondo e la sua personale visione hanno avuto nella evoluzione di questa che è ormai definitivamente riconosciuta a tutti gli effetti una espressione d’arte. Stampe di non eccessive dimensioni, tutte (tranne una) comprensive della bordatura del negativo, a dimostrazione del suo rifiuto di “croppare” le inquadrature originali degli scatti. Un mare di immagini in cui immergersi, per materializzare l’idea che “Una fotografia non è né catturata né presa con la forza. Essa si offre. È la foto che ti cattura.”… e voi non opponete resistenza, lasciatevi catturare… 
Dopo “Icons” di Steve McCurry dello scorso anno, torna la grande fotografia alla Mole Vanvitelliana dove, catturare l’attimo, puo’ essere un’esperienza unica.  Sauro Marini

————————

 

Bresson, il fotografo francese padrone del mondo, anche lui, naturalmente Magnum. E’ suo il famoso “cogli  l’attimo”. Carriera, metodo, le relazioni con i soggetti, le situazioni e i luoghi riprodotti. L’artista, teorico dell’istante decisivo in fotografia, afferma “per me la macchina fotografica è come un block notes, uno strumento a supporto dell’intuito e della spontaneità, il padrone del momento che domanda e decide nello stesso tempo”. «Per parlare di Henri Cartier Bresson – afferma il curatore Denis Curti – è bene tenere in vista la sua biografia. La sua esperienza in campo fotografico si fonde totalmente con la sua vita privata. Due episodi la dicono lunga sul personaggio: nel 1946 viene a sapere che il Moma di New York intende dedicargli una mostra postuma, credendolo morto in guerra e quando si mette in contatto con i curatori, per chiarire la situazione, con immensa ironia dedica oltre un anno alla preparazione dell’esposizione, inaugurata nel 1947. Sempre nello stesso anno fonda, insieme a Robert Capa, George Rodger, David Seymour, e William Vandivert la famosa agenzia Magnum Photos. Insomma, Cartier Bresson è un fotografo destinato a restare immortale, capace di riscrivere il vocabolario della fotografia moderna e di influenzare intere generazioni di fotografi a venire».

La mostra è una selezione curata in origine dall’amico ed editore Robert Delpire, scomparso l’anno scorso, e realizzata in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson, istituzione creata nel 2003 assieme alla moglie Martine Franck ed alla figlia Mélanie e che ha come scopo principale la raccolta delle sue opere e la creazione di uno spazio espositivo aperto ad altri artisti. L’allestimento della mostra è curato da Denis Curti e Andrea Holzherr per conto di Magnum Photos.

 

Info: La mostra

 

Immagine in alto: Henri Cartier Bresson, Prostitute. Calle Cuauhtemoctzin Citta del Messico – Messico, 1934

 

 

Place-de-l-Europe-Stazione-Saint-Lazare-Parigi-Francia-1932-C-Henri-Cartier-Bresson-265 390

Henri Cartier Bresson, Place de l’Europe-Stazione Saint Lazare Parigi-Francia, 1932

 

Viale-del-Prado-Marsiglia-Francia-1932-C-Henri-Cartier-Bresson

Henri Cartier Bresson, Viale del Prado, Marsiglia-Francia, 1932