Giuseppe Penone, Gesti Universali. Galleria Borghese, Roma

Giuseppe Penone, Gesti Universali. Galleria Borghese, Roma

Prorogata al 9 luglio 2023

IL DIALOGO TRA NATURA E STORIA ALLA GALLERIA BORGHESE

La Galleria Borghese torna ad aprirsi al contemporaneo, con oltre trenta opere realizzate tra gli anni Settanta e i primi Duemila con un percorso che attraversa il Salone di Mariano Rossi, la Sala di Apollo e Dafne, la Sala degli Imperatori e quella di Enea e Anchise, per espandersi nel Giardino dell’Uccelliera ed eccezionalmente nel Giardino della Meridiana. Si tratta di un  vero e proprio originalissimo evento: Giuseppe Penone. Gesti Universali, a cura di Francesco Stocchi. Si  è creato così un flusso  magnetico ed incontenibile tra l’esterno e l’interno, nonché fra le opere di bronzo e la ricchezza botanica degli esterni, intrecciando un nuovo dialogo tra Natura e Storia. Quelli di Penone non sono interventi di opere disposte per abbellire un luogo, ma piuttosto rappresentano un’interrogazione sulla scultura, la sua evoluzione storica e il suo carattere di immutata vitalità.
Lui stesso dichiara: “Questa mostra è un dialogo tra oggetti che esprimono dei pensieri di epoche diverse ma che hanno come filo conduttore comune il rapporto tra l’uomo e la materia che lo circon­da. Questo avviene nell’azione che produce l’opera e che accomuna le opere della Galleria Borghese con la realtà di oggi. Solo attraverso una riflessione con i materiali e con lo spirito che ha sviluppato quelle forme d’arte, si può creare un dialogo che non è un confronto ma un tentativo di porre l’attenzione su dei valori che si possono ritenere condivisi.”
Il percorso espositivo comprende anche nuclei di opere meno note o iconograficamente poco asso­ciate al lavoro di Penone, come Sguardo vegetale, e altre esposte per la prima volta in gruppi tematici – Soffio di foglie e Respirare l’ombra –  con alberi veri scortecciati.
“L’albero è un elemento vivente che movimenta la sua forma nella sua struttura – spiega -, è una forma che nasce dalla necessità della sua vita. Come se uno scultore riuscisse a fare una scultura che giustifica la sua vita“.
La mostra prosegue nella sala di Apollo e Dafne, avvolta dal profumo forte dell’alloro con il respiro che diventa scultura mettendo in pratica il mito narrato nelle Metamorfosi di Ovidio. “L’idea del respiro è l’altra linea portante della mostra  e il mio lavoro è quello di renderlo visibile attraverso l’opera“. Poi le opere si aprono verso l’esterno del palazzo,  dove il  metallo delle sue sculture antropomorfe sono penetrate dagli alberi e dai cespugli  (bambù, biancospino, edera, gelsomini, alberi da fusto e cespugli). (da ANSA.ViaggiArt)

Info: Galleria Borghese

Le installazioni: