Futurismo 1910-1915. La nascita dell’avanguardia. Palazzo Zabarella, Padova

Futurismo 1910-1915. La nascita dell’avanguardia. Palazzo Zabarella, Padova

Fino al 26 febbraio 2023

UN FUTURO A TERMINE CHE NON CANCELLA IL PASSATO

Il Manifesto della Ricostruzione Futurista dell’Universo, pubblicato a Milano l’11 marzo 1915 da Giacomo Balla e Fortunato Depero, (astrattisti futuristi, come si firmano) è la prima teorizzazione della tendenza non figurativa dell’arte d’avanguardia in Italia. Un’arte nuova, polimaterica che diventa arte-azione, cioè volontà, ottimismo, aggressione, possesso, penetrazione, gioia, splendore geometrico delle forze, proiezione in avanti. La mostra di Padova scava sulle origini del movimento, che appaiono più complesse, ma anche vagamente ereditarie di alcuni maestri del passato, finora mai considerati abbastanza. Dalla sua nascita fino alla dirompente esplosione il futurismo contaminò tutta l’arte occidentale della prima metà del Novecento, istigando al rinnovamento, alla ribellione nei confronti della tradizione e alla fiducia nelle possibilità offerte dal futuro e dalle sue innovazioni tecniche. Dal dadaismo alle avanguardie russe, fino alle neoavanguardie della seconda metà del secolo in ogni espressione artistica si ravvede la tensione verso un’opera d’arte totale, capace di superare gli angusti confini del quadro o della scultura, per coinvolgere tutti i sensi, facendo del contrasto cromatico e della simultaneità i tratti salienti di un nuovo modo di dipingere. A tal proposito ricordiamo il manifesto sul tattilismo di Filippo Tommaso Marinetti (Parigi, Esposizione Universale 1921). “Noi futuristi, Balla e Depero, vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l’universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente. Daremo scheletro e carne all’invisibile, all’impalpabile, all’imponderabile, all’impercettibile. Troveremo degli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell’universo, poi li combineremo insieme, secondo i capricci della nostra ispirazione, per formare dei complessi plastici che metteremo in moto”….  Ma la rivoluzione impattò con la grande guerra, tentando anche di volare alto, fino all’aeropittura di Fortunato Depero. Si esaltava il progresso, la velocità, i rumori, l’automobile e la grande città. Cinque i protagonisti e tutti in mostra: Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Antonio Sant’Elia, Giacomo Balla, Gino Severini, Fortunato Depero.

Info: Palazzo Zabarella

Didascalia dell’immagine in alto: Carlo Carrà, Cavallo e cavaliere, 1915


Giacomo Balla, Il ponte della velocità, 1913-1915


Mario Sironi, Autoritratto, 1913


Umberto Boccioni, Meriggio Officine Porta Romana, 1910


Gino Severini, La ballerina, 1914