FOCUS: La Calamita cosmica di Gino De Dominicis al MAXXI

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FOCUS: La Calamita cosmica di Gino De Dominicis al MAXXI

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Si deve ad Ancona il recupero e la prima riedizione della Calamita Cosmica di Gino De Dominicis dopo anni di oblio. Nel 2005 infatti il gigantesco scheletro è stato esposto nella corte interna della Mole Vanvitelliana per più di sei mesi.

 

Ora il MAXXI, il museo nazionale delle arti del XXI secolo, la sceglie come evento di maggior rilevanza per accogliere i visitatori nella sua grande festa di inaugurazione, dal 27 al 30 maggio. 

 

Il monumentale scheletro umano (vetroresina, ferro e polistirolo), lungo oltre ventiquattro metri, che ha necessitato di sei tir per trasportare tutti i pezzi, soprattutto l’impressionante cranio, è già visitabile nella piazza-hall del MAXXI sorvegliato da un esercito di addetti alla security.

Calamita Cosmica, uno scheletro gigantesco di ventiquattro metri sdraiato al suolo e realizzato in gran segreto, presentato per la prima volta nel 1990 in occasione di una mostra antologica al Museo d’Arte Contemporanea di Grenoble e sei anni dopo nel cortile della Reggia di Capodimonte a Napoli, è tornato visibile al grande pubblico grazie ad un evento omaggio voluto dalla città dell’artista, Ancona, che ha esposto l’opera nella corte interna della Mole Vanvitelliana.

 

Gino De Dominicis (Ancona 1947 – Roma 1998) rappresenta una delle personalità più interessanti del panorama artistico italiano: caratterizzato da una poetica estremamente complessa, che si esplicita attraverso le più disparate tecniche espressive (egli stesso si definisce pittore, scultore, filosofo ed architetto), il suo lavoro difficilmente si inscrive in una determinata corrente storico-artistica.