
18 Giu Deposizione dalla croce di Cristo-il portale. Chiesa del Cuore immacolato di Maria, Ascoli Piceno
SERGIACOMI, SCULTORE ECCELSO
Con Artevagando, la giornalista Loredana Cinti e lo storico dell’arte Giancarlo Mandolini, ci portano ad Ascoli Piceno. Una tra le più belle città italiane e certamente con una Piazza tra le più “aggredite“ da sempre dal turismo di massa. Ma proseguiamo con i nostri due redattori con passo lento e riflessivo. La chiesa del Cuore Immacolato di Maria si trova nel quartiere Luciani nella zona detta Caldaie, lungo la strada che porta a Colle San Marco. Gli ascolani ed in particolare gli abitanti del quartiere la chiamano la “chiesa dei Frati” poiché vi celebrano i francescani. La chiesa è stata progettata dall’architetto ascolano Vincenzo Pilotti in uno stile riecheggiante Secessione e Art déco. Fu costruita in cinque anni, tra il 1953 e il 1958. Sulla facciata principale si aprono tre ingressi di cui il centrale, in marmo a motivi geometrici, mostra il portone in bronzo realizzato dallo scultore offidano Aldo Sergiacomi, inaugurato il 3 maggio 1964. L’opera è suddivisa in tre registri orizzontali costituiti da pannelli fusi ad altorilievo. A partire dall’alto vi sono rappresentati l’Incoronazione della Vergine, poco più in basso lo stemma dei francescani, nella zona mediana la Natività e la Deposizione di Gesù dalla croce con Maria Addolorata, in basso due papi in contemplazione dei misteri mariani per eccellenza: l’Immacolata Concezione e l’Assunzione.
Aldo Sergiacomi si formò come artista già nella sua città di nascita, frequentando la locale Scuola di disegno applicato alle arti, ma imparò anche a lavorare il marmo nella bottega di Alessandro Castellucci di S. Benedetto del Tronto. La sua formazione proseguì e si arricchì a Roma dove tra gli anni Venti e Trenta frequentò la Scuola Ornamentale, trovandovi tra gli insegnanti Angelo Zanelli, autore del fregio del Monumento a Vittorio Emanuele II. L’opera di Aldo Sergiacomi è varia per soggetti e committenze, imponente per quantità di lavori realizzati ed eccellente per qualità artistica, anche se egli si tenne lontano dalle correnti di avanguardia del XX secolo. Due sono i suoi motivi ispiratori: la passione civile e la devozione religiosa. Ad essi bisogna aggiungere il forte legame con la città natale. Dagli anni Sessanta Sergiacomi si dedicò con sempre maggiore frequenza alle sculture in bronzo realizzando ben sette portali di chiese, tra cui quella di Sant’Agostino di Offida nel 1944, dell’Immacolata di Ascoli Piceno nel 1964 e quella di Santa Maria Assunta del Duomo di Fermo nel 1980.
In uno dei pannelli del portone in bronzo della chiesa Cuore Immacolato di Maria di Ascoli Piceno vediamo la Deposizione dalla croce di Cristo Signore. Nel riquadro è presente il corpo esamine di Gesù sorretto dal discepolo Nicodemo. Il volto è ripiegato su se stesso mentre i capelli ricadono sul petto. Le lunghe braccia cadenti e le affusolate gambe sono abbandonate a se stesse. Maria in piedi contempla addolorata suo figlio morto. Vicino a loro la Maddalena piangente. Un soldato romano a cavallo sembra allontanarsi. Infine a sinistra un arbusto vigoroso ma delicato conclude il quadro. La maestria dell’ascolano Sergiacomi si gioca tra il dettaglio storico, l’habitat e il sentimento di cordoglio affettuoso e rispettoso che emana. Probabilmente il luogo e la città hanno svolto un ruolo predominante. Ogni opera ha un suo contesto specifico e significativo.
FOTO IN ALTO: DALL’ARCHIVIO PERSONALE DI GIANCARLO MANDOLINI
Ascolta l’audiointervista di Loredana Cinti