Dario Franceschini. La cultura è il più importante ministero economico

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Dario Franceschini. La cultura è il più importante ministero economico

dario-franceschini ministro“Per troppi anni il ministero della Cultura e’ stato un ministero bistrattato e questo governo ha scelto di renderlo centrale. E’ il più importante ministero economico del nostro Paese”.

Lo ha affermato il neo ministro Dario Franceschini al termine della cerimonia di giuramento del nuovo governo. ”Sono orgoglioso, e’ un onore guidare il ministero dei Beni Culturali in un paese che ha il piu’ grande patrimonio nel mondo”, dice Franceschini aggiungendo che ”investire sulle bellezze, sulle ricchezze del nostro Paese e’ il modo migliore per uscire dalla crisi”.
Il nuovo Ministro, ora anche del Turismo, raccoglie un’eredità di incertezze, rimandi, parole e luoghi comuni che da molti anni rendono di fatto bloccato ogni possibile rilancio. Questo da molto prima del patto di stabilità. Non si finanzia, non si progetta, non si snellisce e non si rende dinamico il settore.

Unico recente traguardo è stata l’elaborazione di ipotesi progettuali piuttosto concrete e serie, ampiamente condivise e non solo dagli addetti ai lavori, per buona parte rappresentate dalle due edizioni degli Stati Generali della Cultura.

La contaminazione con l’ambito imprenditoriale resta ancora una sorta di utopia e/o di “desiderio” che si scontra con una quotidianità fatta di divieti, contrapposizioni, localismi esasperati tra i vari soggetti e strutture in campo, siano essi pubblici che privati.

Un Ministro non può risolvere quello che per l’Italia resta il problema centrale: fare una vera svolta culturale che mette al centro qualità e bellezza (e ricerca scientifica e tecnologica) di questa qualità e di questa bellezza, come fattori indispensabili per ogni processo produttivo e ogni attività imprenditoriale e non viceversa. Un Ministro da solo non ce la può fare. Ma un buon Ministro ci può provare. Magari lavorando alacremente alle varie fasi dell’ attuazione della Legge “Valore Cultura”, con le relative fermate permanenti al Ministero dell’Economia.

Finita la corsa, anzi la rincorsa, per la capitale europea della cultura, è arrivato il tempo di lavorare: unico vero modo per fare della cultura un ministero a valenza economica!

Intervista a Franceschini