DANTE. LA VISIONE DELL’ARTE. Musei di San Domenico, Forlì

DANTE. LA VISIONE DELL’ARTE. Musei di San Domenico, Forlì

Fino all’11 luglio 2021

POETA UNIVERSALE ED ETERNO

Dal Medioevo al ‘900, da Giotto a Boccioni, quasi 300 capolavori – tra dipinti, sculture, disegni, manoscritti, illustrazioni  in parte provenienti dagli Uffizi di Firenze -, scandiscono il percorso di questa “gigantesca” mostra che, a 700 anni dalla morte, celebra la figura del Sommo poeta e l’influenza che la Divina Commedia ha avuto nel mondo dell’arte. Non solo la sua poetica, ma anche l’influenza che il suo sguardo ha esercitato nel corso del tempo influenzando arte, letteratura e pensiero. E ancora Beato Angelico, Filippino Lippi, Michelangelo, Tintoretto, fino ad arrivare a Giulio Aristide Sartorio, Felice Casorati. La fortuna critica di Dante e della Divina Commedia non fu sempre costante nei secoli. Così come l’attenzione di pittori e scultori. Tra le collocazioni più interessanti nel percorso di mostra, l’appena restaurato Giudizio finale del Beato Angelico che brilla di colori inediti e raggi di luce, mentre stupisce e meraviglia il ritratto di Dante di Andrea del Castagno che lo presenta ringiovanito e meno scuro il volto. Una sorpresa, vista la consuetudine mantenuta nel tempo a vederlo severo, al più meravigliato o addolorato. Le opere prescelte, dal Duecento al Novecento, dal Giotto a Michelangelo, al Canova, ai Preraffaelliti e a Galileo Chini. Circa 50 opere provengono dagli Uffizi, che organizza la mostra insieme alla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì; tra queste, un corpus di disegni a tema di Michelangelo e di Zuccari, il celebre ritratto di Cristofano dell’Altissimo, l’Ottocento con Nicola Monti, Pio Fedi, Giuseppe Sabatelli, Raffaello Sorbi e il capolavoro di Vogel von Volgeste in Episodi della Divina Commedia. Per la prima volta, l’intimo rapporto tra Dante e l’arte viene interamente analizzato e ricostruito, presentando gli artisti che si sono cimentati nella grande sfida di rendere in immagini la potenza visionaria di Dante, delle sue opere ed in particolare della Divina Commedia, o hanno trattato tematiche simili a quelle dantesche, o ancora hanno tratto da lui episodi o personaggi singoli, sganciandoli dall’intera vicenda e facendoli vivere in sé. La rassegna nasce da un’idea di Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi, e di Gianfranco Brunelli, Direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Curatori sono Antonio Paolucci e Fernando Mazzocca, coadiuvati da un prestigioso comitato scientifico. Prestiti dall’Ermitage di San Pietroburgo, dalla Walker Art Gallery di Liverpool, dalla National Gallery di Sofia, dalla Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, dal Museum of Art di Toledo, Musée des Beaux-Art di Nancy, di Tours, di Anger; e poi dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dalla Galleria Borghese, dai Musei Vaticani, dal Museo di Capodimonte.

Info: la mostra

Didascalia dell’immagine in alto: Beato Angelico, Giudizio Finale, 1425-1430


Cristofano dell’Altissimo, Dante Alighieri, tra il 1552 e il 1568


Michelangelo, Il dannato, 1533


Giotto, Incoronazione della Vergine tra angeli e santi-Polittico Baroncelli, post 1328


Andrea del Castagno, Dante, 1447-49


Nicola Monti, L’incontro di Paolo e Francesca, 1810


Lorenzo Lotto, Trasfigurazione, 1511-1512