Concluso il forum Cultura come risorsa come valore

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Concluso il forum Cultura come risorsa come valore

Prestigiose personalità presenti al forum che si conclude con la sottoscrizione del “Manifesto per la difesa e la valorizzazione della cultura”

 

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“Cultura come risorsa come valore”. Lo ha ribadito l’assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini: “Investire in cultura significa investire su qualità ed eccellenza, considerandola come volano dell’innovazione, dell’occupazione giovanile, dell’integrazione sociale. E’ per sua natura connessa al turismo, alla valorizzazione del territorio, alle politiche sociali e alla produzione industriale. Rappresenta pertanto un elemento strategico di sviluppo della comunità”.

 

L’appuntamento alle Muse è una tappa fondamentale di ascolto e di confronto e poi di rilancio alla luce degli esiti di una riflessione approfondita e condivisa. Cultura significa soprattutto motore per lo sviluppo economico:

“Per questo, nel bilancio 2011, a fronte dei tagli del Governo, il governo regionale in netta controtendenza con quello nazionale, ha aumentato in maniera significativa le risorse per la cultura che complessivamente passano da 8 a 12 milioni di euro. Sono destinate alla qualificazione, diversificazione e trasversalità dell’offerta culturale marchigiana.

 

Una scelta forte che insieme a quelle per la difesa del lavoro, per il mantenimento delle prestazioni sociali e per l’investimento nell’ economia verde, vuol rappresentare non solo la riscrittura delle priorità su base regionale, ma anche un preciso messaggio per orientare un nuovo sviluppo”. Simbolico il manifesto del Forum che, con il viandante di Osvaldo Licini che guarda alla luna, invita alla riflessione sulle politiche culturali allargando gli orizzonti e proponendo sentieri percorribili.

 

“Lo scenario, in tempo di crisi, è drammatico. La spesa per la cultura va razionata, razionalizzata e riorientata. – ha aggiunto Marcolini – Questo vuol dire che fare politica culturale regionale non significa solo sostenere attività, eventi e beni culturali come settore in sé, ma favorire, decisamente, la creazione di fattori e condizioni in grado di garantire un reale sviluppo sociale, identitario ed economico, arrivando fino a diversificare nel medio e lungo periodo le prospettive produttive della regione. La cultura nelle Marche, cresciuta come sistema anche sulla spinta degli interventi promossi dalle istituzioni pubbliche, ha sempre dimostrato buona capacità di sviluppo spontaneo, grazie alla presenza di strutture e competenze individuali.

 

Di fronte ad sistema frammentato è indispensabile governare, razionalizzare e rilanciare il settore secondo una logica di efficienza definendo anche nuove e diverse forme di finanziamento, muovendo dal presupposto che fare cultura migliora la qualità della vita comunitaria e alimenta reddito ed economia, dunque lavoro e sviluppo”.

Perché, è la convinzione dell’assessore, “investire in cultura significa investire sulla qualità e sull’eccellenza, considerandola come strumento che apre allo sviluppo in connessione con altri settori quali il turismo, la valorizzazione del territorio, ma anche le politiche sociali e la produzione industriale. Il questo senso il governo della cultura vuole essere forte leva trasversale, con tutti i settori del governo regionale”

 

La Regione Marche guarda al futuro

Le aree di intervento si muovono su tutto lo scenario culturale del territorio: dallo spettacolo lirico sinfonico e teatrale al cinema, dalle mostre all’accessibilità a musei e pinacoteche.

Il 2011 è l’anno del 150^ anniversario dell’Unità di Italia. La Regione Marche partecipa con iniziative culturali (convegni, mostre, rappresentazioni) e leggi regionali volte a testimoniare e a valorizzare il messaggio di identità ed unità nazionale che ha ispirato l’avvio delle celebrazioni in tutta Italia. Al via anche le iniziative per celebrare il 2011 come “Anno della cultura e della lingua russe in Italia e della cultura e della lingua italiane in Russia”. Il Festival prevede concerti vocali, musicali e di danza delle varie etnie russe gratuti. E’ in programma a Recanati una mostra che intende mettere a confronto due grandi figure della letteratura mondiale dell’800: Leopardi e Tolstoj.

Tra gli eventi di quest’anno, anche la mostra “La bellezza delle cose”, promossa da ADI (Associazione per il Disegno industriale) e altre istituzioni marchigiane tra cui la Regione, che vuole mettere in evidenza i nuovi valori e le potenzialità insiti nel concetto di risorsa. In questo panorama sono da considerare come risorse non solo le produzioni, ma anche le nuove tecnologie che cercano condizioni differenti di applicazione, le società di servizi che agevolano lo sviluppo delle imprese, la comunicazione che utilizza l’evoluzione dei media per elaborare nuove forme di contatti, le scuole di design che sperimentano originali morfologie degli oggetti.

In questo ambito metodologico la mostra in sé vuole essere una risorsa come catalizzatore di processi di trasformazione per il mondo del design, della produzione e della promozione dell’innovazione. La mostra si terrà presso gli spazi della Manifattura Tabacchi di Chiaravalle (AN) (Giugno – Luglio 2011). Una sezione dedicata ai progetti delle imprese marchigiane sarà presente negli spazi espositivi della Mole Vanvitelliana di Ancona.

 

Nell’ambito del Progetto Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011, è stato elaborato a cura di Vittorio Sgarbi, un progetto che consiste nell’estensione, in occasione delle Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, del Padiglione Italia a ogni Capoluogo di Regione e ad altre città di grande attrattiva turistica.

Per la regione Marche vengono individuate le sedi di Ancona e Urbino.

Le due mostre che si terranno dal 4 giugno al 27 Novembre 2011, in contemporanea con le altre “piccole biennali” d’Italia, saranno alla Mole Vanvitelliana per quanto riguarda Ancona e nei sotterranei del Palazzo Ducale ad Urbino.

In particolare verrà presa in considerazione la produzione artistica contemporanea tra il 2001 e il 2011 degli artisti marchigiani articolata in sette sezioni: pittura, scultura, ceramica, fotografia, grafica, designer e video-arte.

Gli artisti marchigiani saranno esposti direttamente anche al Padiglione Italia di Venezia grazie ad una selezione ad opera di un comitato nazionale.

Nell’ottica di incentivare il turismo culturale, gli interventi sono stati definiti di concerto con il Piano di promozione turistica: per tutto il 2011 l’attenzione viene posta su Lorenzo Lotto in occasione della grande mostra alle Scuderie del Quirinale. Forti implicazioni a carattere culturale ha anche il turismo religioso: dopo l’attenzione prestata al Monachesimo e al Francescanesimo nelle Marche, il 2011 sarà incentrato sul grande evento del Congresso Eucaristico Nazionale che, sul piano strettamente culturale, proporrà una grande mostra alla Mole Vanvitelliana di Ancona, con capolavori dell’arte europea sul tema eucaristico, da Raffaello a Tiepolo, oltre a un ciclo di mostre documentarie nelle città della Metropolia di Ancona (Ancona, Osimo, Senigllia, Jesi, Fabriano, Matelica, Loreto). Per eventi, mostre, rassegne, spettacoli, viene realizzato un calendario unico, promosso anche per destagionalizzare l’offerta turistica.

Per quel che riguarda la promozione internazionale, la Regione Marche ha in programma una fitta serie di fiere e di eventi promozionali esteri. In tutti questi, in continuità con quanto fatto negli anni precedenti che ha avuto il suo culmine nella mostra di Padre Matteo Ricci, la cultura sarà uno dei contenuti primari da veicolare, quale strumento di promozione complessiva della regione e delle sue risorse anche produttive.

I progetti speciali per il triennio 2011-2013 riguardano l’apertura dei numerosi contenitori culturali grazie a borse lavoro e opportunità lavorative per i giovani e grazie all’impiego di volontari qualificati over 60; il recupero dei beni monumentali per la fruizione allo scopo di rivitalizzare i centri storici cittadini e iniziative a sostegno del patrimonio archeologico.

Il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, al Forum “Cultura come risorsa e come valore”

“In un momento in cui la Cultura è ridotta a livello nazionale a Cenerentola degli investimenti e per far fronte alla necessità di ridurre la spesa pubblica si inizia a tagliare proprio da questo settore, la Regione Marche va in controtendenza. Non solo viene confermato il nostro impegno sulla Cultura, ma si decide con determinazione di incrementare investimenti, progettualità, eventi. A dimostrarlo è il nostro bilancio: in un anno drammatico per il bilancio regionale a causa dei tagli sui trasferimenti dello Stato, in un anno in cui, nonostante i forti segnali di fiducia per l’economia marchigiana, continua comunque a farsi sentire la crisi, la Regione sceglie di investire il 40% in più delle proprie risorse nella Cultura. Inoltra c’è da considerare che negli ultimi dieci anni sono stati effettuati investimenti consistenti nel recupero del patrimonio artistico-culturale per circa 570 milioni di euro e la Regione Marche ha provveduto a riordinare completamente il sistema di leggi regionali, abrogandone circa 40, semplificando e chiarendo la normativa. Una scelta di campo che parte dalla consapevolezza che investire in Cultura significa investire nel futuro, moltiplicare le risorse, creare nuove forme di imprenditorialità, generare reddito, far crescere l’occupazione, a partire da quella giovanile. Ma non pensiamo solo allo sviluppo economico, bensì anche alla crescita dei cittadini, perché la Cultura è in grado di accrescere le virtù di una comunità, i suoi sentimenti di giustizia e libertà, il senso profondo ed autentico di democrazia. E’ dovere dunque di un’istituzione garantire a ciascuno e a tutti il diritto alla Cultura in ogni sua forma. Così come è dovere di un’istituzione promuovere momenti di incontro e di confronto sulla Cultura, con il coinvolgimento non soltanto degli operatori culturali, ma anche di tutta la comunità e soprattutto dei giovani. E’ con questo spirito che la Regione ha promosso il Forum ‘Cultura come risorsa e come valore’ che ci auguriamo possa divenire un appuntamento fisso per le Marche”.

(Gian Mario Spacca)

 

FORUM ALLE MUSE: IL MANIFESTO PER LA DIFESA E LA VALORIZZAZIONE DELLA CULTURA

Il Forum “Cultura come risorsa come valore” si conclude con la condivisione e la sottoscrizione del “Manifesto per la difesa e la valorizzazione della cultura”, da parte dei gruppi tematici di lavoro che hanno avuto un ruolo fondamentale nella fase preparatoria del convegno.

Il documento costituisce l’elemento di partenza di un lavoro che si dovrà sviluppare concretamente nei prossimi anni, come ha ribadito l’assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini, “un impegno tanto più urgente in questa fase di crisi che costringe a ripensare forme e modi dello sviluppo economico: le Marche hanno scelto di guardare alla cultura come risorsa e come valore, investendo nel settore con scelte consapevoli e coraggiose, in controtendenza rispetto alle tendenze delle politiche nazionali”.

Il presupposto di questa scelta è un concetto di cultura ampio che ricomprende i beni e le attività culturali e, tra queste, le imprese culturali e creative e tutti gli ambiti di produzione di contenuti e di manufatti di eccellenza.

“Si traducono dunque in atti concreti – ha detto il dirigente del servizio regionale che ha coordinato i lavori, Raimondo Orsetti – i tanti e interessanti spunti emersi nel corso della prima giornata del Forum”.

 

Di seguito il testo integrale del Manifesto:  

CULTURA COME RISORSA, COME VALORE. Manifesto per la difesa e la valorizzazione della cultura

La bellezza e la varietà del paesaggio, la ricchezza e la qualità del patrimonio artistico, archeologico e architettonico, la originalità e l’importanza della ricerca culturale e della tradizione musicale, teatrale e in genere dello spettacolo fanno dell’Italia un Paese unico al mondo.

 E’ a questo Paese che si sono riferiti i Padri costituenti nel dettare l’articolo 9 della nostra Carta fondamentale, che non a caso manca di riscontri in altre costituzioni occidentali: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

 La stessa Costituzione prevede inoltre al 1° comma dell’art. 33 che «l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento». Il dovere di promozione culturale non può, pertanto, tradursi in una pianificazione della cultura da parte dell’apparato pubblico, ma impone un’azione statale finalizzata al sostegno e alla realizzazione del valore della libertà dell’uomo in campo artistico.

 Tali principi sono scolpiti nella coscienza di ciascuno di noi e a ragione si può affermare che la nostra identità nazionale si basa anche sulla consapevolezza di possedere, dover custodire e valorizzare un patrimonio culturale ricchissimo, frutto di arte e scienza, espressioni della genialità umana, individuale e collettiva.

 Le Marche in particolare sono un ‘distillato dell’Italia’: la storia, la cultura e il paesaggio hanno contribuito a delineare nelle Marche una realtà unica e straordinaria, che chiede alla nostra Regione un impegno in prima linea nel compito che la Costituzione affida all’intera Nazione.

 Un impegno che si fa più urgente in questo momento di crisi sociale ed economica: a fronte di un contesto economico internazionale che ci costringe a ripensare forme e modi dello sviluppo economico, le Marche scelgono di guardare alla cultura come risorsa e come valore, investendo in questo settore con scelte consapevoli e coraggiose, in controtendenza rispetto alle tendenze delle politiche nazionali.

 Peraltro, in Italia, in questa fase di avvio del federalismo fiscale, fare politica culturale significa anche avviare spazi di confronto con lo Stato e le altre Regioni, definire fabbisogni e costi standard dei servizi culturali, nonché sistemi perequativi per il trasferimento e l’allocazione delle risorse.

 Il presupposto di questa scelta è un concetto di cultura ampio, che ricomprende i beni e le attività culturali, e tra queste anche le imprese culturali e creative, e tutti gli ambiti di produzione di contenuti e di manufatti di eccellenza. Esperienze queste accomunate dall’essere aperte a una ricerca di bellezza e di verità che rende positivamente inquieti, aperti, creativi.

 Sono tutti ambiti che producono valore economico, ma soprattutto valore in termini di sviluppo complessivo di un territorio e di una comunità. Esiste una fortissima relazione tra cultura e innovazione, tra accesso culturale e qualità della vita, tra formazione permanente, istruzione, occupazione e sviluppo, tra patrimonio culturale e attrazione internazionale degli investimenti.

 I tagli alla cultura e alla ricerca sono ingiusti e sbagliati; investiamo invece in questo settore affrontando la crisi come opportunità di riforma e di rilancio: revisioniamo e riorientiamo con rigore la spesa pubblica nel settore, puntando a misurare risultati e ricadute, attenti a un rendiconto sociale ampio e percepibile.

 La valorizzazione dei beni culturali e il sostegno alla espressività artistica e culturale divengono allora uno dei capisaldi della nuova direttrice di sviluppo della Regione Marche, in linea con le indicazioni della programmazione europea.

 I progetti per lo sviluppo della cultura dovranno contenere precise indicazioni di sostegno alla ricerca e all’innovazione, dovranno orientarsi verso la crescita di una società che fa della conoscenza un terreno fondamentale di impegno, dovranno dimostrare capacità di produrre buona e nuova occupazione, dovranno favorire lo sviluppo della moderna impresa culturale, dovranno, infine, avere la capacità di connettersi con altri settori, a partire dalla formazione e dal turismo.

 Ora, pur a fronte di sconcertanti riduzioni nei trasferimenti statali, il medesimo atteggiamento comincia ad affermarsi anche nelle scelte di Province e Comuni. Indispensabili sono, in tal senso, un comune sentire e una comune volontà che nascano da proposte condivise e capaci di superare i limiti di un eccessivo attaccamento al proprio specifico e alla propria realtà.

 La Regione intende svolgere la propria funzione di programmazione e di accompagnamento finalizzata a stimolare progetti condivisi fra una pluralità di Enti, lo sviluppo di sistemi e di reti che vedano il coinvolgimento anche di soggetti privati, delle fondazioni bancarie, la collaborazione degli operatori dei beni e delle attività culturali con le Università, le Accademie, i Conservatori e gli Istituti di ricerca, l’intreccio fecondo tra il mondo della cultura e quello dell’economia e del lavoro.

 La condivisione dello spirito e la sottoscrizione di questo Manifesto per la difesa e la valorizzazione della cultura costituiscono elemento di partenza di un lavoro che si dovrà sviluppare concretamente nei prossimi anni.

 

Fonte: Cultura Marche

Info: Cultura Marche

 

 

 

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Innocenzo Cipolletta

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Massimo Ghini