ARTEVAGANDO RIPRENDE IL CAMMINO. MONTEPRANDONE: RISPLENDE UN TRITTICO IN AVORIO DEL XV SECOLO

ARTEVAGANDO RIPRENDE IL CAMMINO. MONTEPRANDONE: RISPLENDE UN TRITTICO IN AVORIO DEL XV SECOLO

NELLA VALLE DEL TRONTO PELLEGRINI DI ARTE E FEDE

Con lo storico dell’arte Giancarlo Mandolini e la giornalista Loredana Cinti siamo a Monteprandone, nella vallata del Tronto, nel museo di San Giacomo della Marca che ha sede all’interno del Chiostro del Santuario-Convento di Santa Maria delle Grazie e che custodisce memorie del Santo ed opere d’arte datate tra il XV ed il XIX secolo. Il convento è stato fondato da San Giacomo della Marca, nato in questo piccolo borgo nel 1393 e morto a Napoli nel 1476: grande predicatore nonché consigliere di papi e di re. Il suo corpo, per secoli presso la chiesa di Santa Maria La Nova nella città partenopea, ha fatto definitivo ritorno a Monteprandone nel 2004, dove è meta di continui pellegrinaggi. Il museo raccoglie principalmente oggetti legati alla figura del santo. Oltre al suo calice, abiti, sigilli e manoscritti, è possibile ammirare un busto reliquiario di San Giacomo, opera di straordinario realismo eseguita a Napoli intorno al 1615.
Tra le opere conservate, unico e preziosissimo, c’ è un Trittico in avorio del XV secolo “Madonna col Bambino e Santi Angeli”. Si tratta di un gioiello di enorme valore culturale, artistico e spirituale. Il piccolo trittico è un capolavoro artigianale in avorio sostenuto da una base lignea. Al centro c’è la Vergine Maria che sostiene il Bambino Gesù. Ai lati sono presenti angeli oranti. Un quinto angelo sta per incoronare la Vergine Maria. Sotto la figura ci sono incise le lettere “Ave Maria e Angeli”. La base centrale dell’opera può essere aperta da due sportelli che, se aperti, ci mostrano la completa visione dell’opera. Lo sportello di sinistra presenta Santa Caterina d’Alessandria, la martire che ha in mano un libro e nell’altra la palma del martirio. Nell’altra anta sono visibili San Giacomo Apostolo con la spada. Vicino a lui è presente un altro santo non identificabile. Probabilmente si tratta di un dono offerto a San Giacomo della Marca da qualche benefattore o da qualche città dove ha operato a favore della pace.

 

FOTO IN ALTO: DALL’ARCHIVIO PERSONALE DI GIANCARLO MANDOLINI

 

Ascolta l’audiointervista di Loredana Cinti