ARTEVAGANDO- Pietà e sofferenza nella scultura lignea del Piceno

ARTEVAGANDO- Pietà e sofferenza nella scultura lignea del Piceno

Andiamo ad Ascoli Piceno, la cosiddetta bassa Marca, con i consueti protagonisti di ARTEVAGANDO, la rubrica che cerca e scopre capolavori meno noti al grande pubblico e poco toccati dal turismo: lo storico dell’arte Giancarlo Mandolini e la giornalista Loredana Cinti con le sue audiointerviste. Quindi sorvoliamo sulla piazza di Ascoli, tra le più belle del centro Italia, per entrare sommessamente e con rispetto nella chiesa Cuore Immacolato di Maria, dei Frati Minori della Provincia Picena San Giacomo della Marca.
Tutta l’attenzione della Cinti e di Mandolini, è per il bellissimo crocifisso ligneo di Innocenzo da Petralia, frate francescano dell’Ordine dei riformati dell’Osservanza, nato a Petralia Soprana, nelle Madonie nel 1592. Prima ancora di avere vestito l’abito francescano, aveva frequentato la scuola di scultura tenuta nel convento francescano di S. Antonino a Palermo. Da qui l’atmosfera, l’emozione, la ritualità tutta francescana dell’opera, collocata all’interno di una cappella dedicata. Le grandi dimensioni di questo sacro legno è notevole: cm. 1,75 x 1,65. Ne consegue che già questa imponenza incute e suscita sensazioni forti, di dolore, di pietà per le piaghe sanguinanti e la corona conficcata; siamo di fronte ad una drammaticità espositiva non comune… quasi che lo scultore voglia farci intuire la crudeltà dei carnefici più che la sofferenza del corpo di Cristo. La materia lignea, così naturale, duttile e quasi morbida per le mani dell’artista scultore è capace di trasmettere un calore carnale, sollecitato dal sangue, che scorre, dall’apertura della braccia che si stanno assottigliando e sorreggono appena il volto; mentre le gambe sono già in flessione laterale perché la fine è già arrivata.  Pregare o piangere?

 

FOTO IN ALTO: DALL’ARCHIVIO PERSONALE DI GIANCARLO MANDOLINI

 

Ascolta l’audiointervista di Loredana Cinti