ARTEVAGANDO A DUE VOCI… L’ANNUNCIAZIONE DELLA VERGINE MARIA A FORANO DI APPIGNANO

ARTEVAGANDO A DUE VOCI… L’ANNUNCIAZIONE DELLA VERGINE MARIA A FORANO DI APPIGNANO

Sempre incrollabile, nonostante il caldo, la coppia girovaga delle Marche segrete: la giornalista Loredana Cinti e lo storico dell’arte Giancarlo Mandolini. Indomiti cacciatori di opere e di personaggi meno conosciuti, ma meritevoli di un rilancio e di maggiore luce. Questa volta Artevagando è nella Contrada di Forano di Appignano, tra Montefano e Montecassiano, in provincia di Macerata. Davanti e all’interno del convento di San Francesco dei Frati Minori di San Giacomo della Marca si arriva a destinazione per la nuova “scoperta”.

Il Convento fu originariamente un monastero cistercense poi ceduto ai Frati di San Francesco nei primi decenni del ‘200. Si reputa che fu costruito tra il XII e XIII secolo. Autentica, almeno per posizionamento e tipologia architettonica, la porta dove transitò quasi con certezza San Francesco, proveniente dalle sue predicazioni ad Osimo e diretto alla selva di Forano. Infatti in alto sul portale è incisa in latino la frase “porta da cui passò San Francesco” la cui presenza qui è quindi certa e, forse per questo, nei secoli ne è stata conservata memoria. All’esterno della Chiesa del Convento si conserva un affresco “L’Annunciazione della Vergine Maria” riconducibile alla prima metà del ‘400, ad opera di Giacomo di Nicola da Recanati, al tempo attivo nel territorio regionale. In parte ricadente in un contesto all’aperto e di conseguenza condizionato e mitigato dalle intemperie e dai cambi di stagione nei colori a volte dispersi e la luce sfuggente, l’affresco rappresenta una immagine sacra ma dinamica e in movimento. In alto di lato il Cristo benedicente e davanti a lui la Vergine Maria in piedi (cosa assai rara per l’epoca) di fronte a un leggio, con le braccia incrociate, evidentemente intenta a leggere in tono orante. Il contesto architettonico in cui è ambientata la scena è armonioso, semplice e non agreste, ma è anzi di una certa delicata eleganza nello snodarsi di un colonnato rosato e non invasivo. Nella sua intervista Mandolini si dilunga sulla qualità della cromia dell’intero affresco che rivela, oltre alla maestria di Giacomo di Nicola, anche il significato iconografico dell’ampio uso delle differenti tinte: dall’intensità dei rossi, fino alla pluralità di gamme dal verde, al marrone, all’azzurro della Vergine. E’ quindi importante ascoltare le parole di Mandolini per completare questa visita virtuale a Forano.


FOTO IN ALTO: DALL’ARCHIVIO PERSONALE DI GIANCARLO MANDOLINI

Ascolta l’audiointervista di Loredana Cinti