ARTEVAGANDO A DUE VOCI …. CLAUDIO RIDOLFI

ARTEVAGANDO A DUE VOCI …. CLAUDIO RIDOLFI

NELLA SUA PITTURA, AMORE E PASSIONE PER LE MARCHE

Sempre in viaggio anche con l’imminente autunno, la coppia girovaga delle Marche segrete: la giornalista Loredana Cinti e lo storico dell’arte Giancarlo Mandolini. Sempre alla ricerca di opere che meritano di essere riscoperte o rivalutate. Sempre con una indomita passione per una regione dove c’è sempre qualcosa di inedito da tornare ad amare. Per questa ottobrata, ancora dal clima dolcissimo, Artevagando è a Ostra Vetere, per rileggere insieme un fantastico dipinto di Claudio Ridolfi, “La Crocifissione con Santi”. Mirabile come sempre il paesaggio, infatti Ostra Vetere, anticamente Montenovo, sorge su verdi curatissime e coltivate colline a circa 22 Km. da Senigallia, nella provincia di Ancona. Entriamo allora con Loredana e Giancarlo, con un reverenziale timido pudore, all’interno della Chiesa di Santa Croce, attualmente conosciuta come Santuario di San Pasquale Baylon; la Chiesa iniziò ad essere edificata nel 1607 con il gesuita Girolamo da Roccacontrada. I lavori furono ultimati nel 1620. Non tutto resta, ma resta la magia, l’ambientazione, la sacralità. Claudio Ridolfi (1570-1644), di formazione veneziana e marchigiana, per questo detto anche il pittore delle due anime, ha lasciato nelle Marche numerose opere, tra cui alcuni veri capolavori, anche se non hanno avuto tutta la notorietà che meritano; tra gli altri quelli di Ripatransone, Urbino, Mombaroccio, Mondolfo, Senigallia. Forse perché i marchigiani sanno conservare e custodire, ma meno valorizzare: una caratteristica che aiuta ma limita la cultura e la fruizione artistica locale. Fondamentale per la vita di Ridolfi l’incontro con Federico Barocci, maestro, amico e sostenitore. All’interno della Chiesa troviamo “La Crocifissione con Santi”, una tela che ritrae un Cristo perfetto, con un candido perizoma di tragica evanescenza per un timido soffio di vento. Inutili e fuori luogo confronti e paragoni con opere di Barocci sullo stesso tema. Mandolini sottolinea nell’audiointervista, la forza e il significato della cromia delle mani dei Santi delicatissime e quasi immobili pur nella loro significanza e la parte finale (sottostante alla scena), del paese di Ostra Vetere. Un ulteriore omaggio al territorio marchigiano che tanto amava e in cui scelse di vivere. Una curiosità ulteriore cui risponde Artevagando: alla Chiesa è annesso il Convento dei Frati Minori, i quali reggono il Santuario, luogo di fede che richiama annualmente un gran numero di fedeli e la cui grande Festa ricade il 17 maggio.

FOTO IN ALTO: DALL’ARCHIVIO PERSONALE DI GIANCARLO MANDOLINI

Ascolta l’audiointervista di Loredana Cinti