ARTEVAGANDO a due voci… L’Incredulità di San Tommaso, arte purissima da riscoprire

ARTEVAGANDO a due voci… L’Incredulità di San Tommaso, arte purissima da riscoprire



“DALL’ARCHIVIO PERSONALE DI GIANCARLO MANDOLINI”

Uno storico dell’arte ed una giornalista hanno intrapreso il loro viaggio nelle Marche alla scoperta di tracce preziose da far risplendere con amore e rinnovato studio. La regione viene così esplorata, soprattutto nelle zone meno battute, con la certezza di suscitare entusiasmo ma anche stupore. Si tratta infatti di mete che vengono riproposte grazie alla profonda conoscenza di Fr.Giancarlo Mandolini, che è anche responsabile dei Beni artistici e culturali dei Frati Minori delle Marche, con un suo inedito intervento critico e con un’audiointervista di Loredana Cinti, che ha curato rubriche e trasmissioni per alcune tra le più seguite emittenti radiotelevisive locali.

Questa volta secondo grande incontro a Mombaroccio (PU), all’interno di un Santuario che è oggi un contenitore culturale di pregio, seppure poco frequentato dal punto di vista turistico e nonostante la verde bellezza del confluire della Vallata del fiume Metauro con il Foglia: il Convento Beato Sante, un tempo detto Santa Maria di Scotaneto, che custodisce il polittico «L’Incredulità di San Tommaso» di Zannino di Pietro – Giovanni di Francia (1380-1443). Qui nel Museo-Pinacoteca del Santuario si trovano opere di pregiato valore come la Madonna dell’umiltà di Andrea di Bartolo (1358/1364–1428) di Scuola senese e L’Incontro di San Gioacchino ed Anna, attribuibile – secondo Federico Zeri – ad un maestro fiorentino della bottega di Francesco Botticini (1446-1497). Il Polittico trasmette con forza l’incredulità di San Tommaso e la sovranità umanissima ma vigorosa di un Cristo con una insolita mano sollevata a reggere alta l’asta della bandiera crociata. Una cascata di colori vivacissima, oro e bagliori di luce inondano chi guarda e il visitatore non può non notare l’umiltà e la povertà cromatica di soli due personaggi rispetto ai quattro che affiancano il soffio dell’incredulità, il grigio della tonaca francescana si insinua nel fasto e nella pienezza degli altri che restano fermi e lucenti nella loro fede. Il polittico, racchiuso in una cornice autentica, preziosamente intagliata da artigiani marchigiani, è considerato il capolavoro di Zannino di Pietro ed ha una altezza di cm. 197×1150. Percepibile ed evidente il fascino subito dall’artista dai lavori di Gentile da Fabriano. Zanino di Pietro, partito dalla Francia visse prima a Bologna e poi con certezza si fermò a Venezia e con molta probabilità i due si conobbero. La Pinacoteca del Beato Sante è stata proposta e realizzata, come tale, da P. Giulio Mencarelli (1916-2010), che ha assemblato le varie e preziosissime opere in una spaziosa sala a pianterreno – con l’entrata dal chiostro – poi completata da P. Giancarlo Mandolini.

Ascolta l’audiointervista di Loredana Cinti