
06 Mar Rinascimento marchigiano, opere restaurate dai luoghi del sisma lungo i cammini della fede. Mole Vanvitelliana, Ancona
Dall’11 aprile al 5 giugno 2025
DALL’ARTE RESTAURATA UN RILANCIO PER CULTURA, ECONOMIA E TURISMO
“Rinascimento marchigiano, opere restaurate dai luoghi del sisma lungo i cammini della fede“, arriva ad Ancona alla Mole Vanvitelliana dove resterà fino al 15 giugno. Già presentata a Roma dal Pio Sodalizio dei Piceni nel Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro, la mostra intende promuovere il patrimonio storico artistico proveniente da chiese e musei, colpiti dal sisma del 2016, presentando oltre ad opere di Carlo Crivelli, Antonio Vivarini, Pietro Alemanno e Cola dell’Amatrice, anche reperti oggetto nei secoli di pellegrinaggi e devozione religiosa, tutti restaurati da artigiani delle Marche. Da ammirare “pezzi rari ma conosciuti a livello nazionale” che tracciano anche una fisionomia di una regione che non solo resiste e conserva, ma innova e mette in moto meccanismi lavorativi, economici, artigianali e turistici con prontezza e dinamismo. Nelle sale vanvitelliane della Mole si può ammirare, tra i crocifissi lignei quello a rilievo su croce sagomata con cielo blu stellato realizzato per la chiesa paleocristiana dedicata al Santissimo Salvatore di Ancona (oggi Santi Pellegrino e Teresa, dopo i rifacimenti settecenteschi), restaurato da Maria Laura Passarini. Il Crocifisso, risalente al XIII secolo, rientra nella tipologia del Christus Triumphans come quello di Matelica esposto in mostra. L’intervento, reso necessario dalla presenza di gravi e diffusi segni di attacco xilofago pregresso e attivo che è stato causa di lacune nel supporto, è stato mirato alla migliore conservazione del bene, ma senza la ricostruzione di parti perdute nel corso del tempo. È anconetano anche il gigantesco olio su tela San Carlo Borromeo in gloria e santi (1625-1630) di Cesare Dandini (Firenze 1596–1657), un’opera di 470 per 240 centimetri che si trova nella chiesa del Santissimo Sacramento, restaurato a cura di Maria Veronica Soro. Entrambe le chiese anconetane che ospitano le opere in mostra sono attualmente in parte chiuse a causa del sisma del 2022. Inoltre, si segnala la presenza di uno dei capolavori di Lorenzo d’Alessandro, conservato al Museo Piersanti di Matelica ma proveniente dalla scomparsa chiesa di San Michele Arcangelo. Si tratta della «Madonna in trono col Bambino e sant’Anna, san Rocco e san Sebastiano» (seconda metà del XV secolo). La tavola, prima dell’attuale intervento di restauro, si presentava in pessimo stato di conservazione con numerosi e vistosi distacchi della pellicola pittorica dal supporto; sul retro essa era inoltre vincolata da un complesso sistema di contenimento a reticolato che è stato rimosso e sostituito. Il percorso espositivo comprende anche opere del XVII secolo di Ludovico Trasi e Giuseppe Puglia detto il Bastaro. Di alcune opere, grazie alla collaborazione con l’Università di Camerino, il visitatore della mostra potrà vedere, inquadrando il QR code abbinato, i disegni preparatori sottostanti e correzioni successive operate dal pittore.
Info: Comune di Ancona
Didascalia dell’immagine in alto: Carlo Crivelli, Madonna con il Bambino in trono fra i santi Sebastiano e Antonio Abate, seconda metà del XV secolo
Antonio Vivarini, Caterina e Lucia
Lorenzo d’Alessandro, Madonna in trono col Bambino e sant’Anna, san Rocco e san Sebastiano, seconda metà del XV secolo
Giuseppe Puglia, detto il Bastaro, Madonna col Bambino e i santi Francesco e Maria Maddalena, 1632 ca
Cesare Dandini, San Carlo Borromeo in gloria e santi, 1625-1630
Pietro Alemanno, Cristo sul sepolcro-Montefortino