Carlo Giantomassi: capolavori d’arte salvati dalla guerra

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Carlo Giantomassi: capolavori d’arte salvati dalla guerra

carlo_donatella_giantomassi_tibet Arte e restauro
Interventi conservativi in zone di guerra (Birmania e Tibet)


Un affascinante viaggio per immagini tra le devastazioni belliche del patrimonio artistico 

A cura di Carlo Giantomassi

Giovedì 10 maggio 2012, ore 17.30
Museo della Città, Ancona

Dalle Marche, all’Italia passando per Birmania, Thailandia, Tibet, Iraq, Afghanistan, Sudan, Libano, USA, l’attività di Carlo Giantomassi e di sua moglie, Donatella Zari, restauratori, non conosce confini.
E non conosce pause né tempi morti: solo per citare i restauri più noti quali il Cason del Buen Retiro di Luca Giordano nel Museo Nazionale del Prado a Madrid, gli affreschi del Pinturicchio a Spello, la Cappella degli Scrovegni a Padova e la Cappella Niccolina del Beato Angelico in Vaticano. Ad Ancona invece restaurano opere di grandissima fama come la Madonna col Bambino di Crivelli, la Pala Gozzi di Tiziano, l’Immacolata Concezione e la Santa Palazia di Guercino, la Madonna col Bambino di Lorenzo Lotto, tutte conservate alla Pinacoteca Podesti.
Così come tanti gli interventi e le opere restaurate in zone disastrate dalla guerra che sarebbero andate perdute senza i loro restauri. L’incontro di giovedì vuole proprio mettere in evidenza alcuni dei loro lavori effettuati in particolare in Birmania e Tibet.  Ma da non dimenticare anche zone come l’Iraq, l’Afghanistan, il Sudan, solo per citarne alcune.

Due vite dedite al restauro e accanto ad esso anche l’insegnamento, perché il restauro non è solo fare ma è soprattutto conoscere. Carlo e Donatella sono stati infatti docenti di restauro e conservazione al Corso per Addetti alla Manutenzione dei Beni culturali di Spoleto, svolgono consulenze e presentano interventi alla Scuola di Conservazione e Restauro di Botticino, effettuano seminari presso la Scuola per l’Artigianato ed il Restauro di Roma e presso la sede UNESCO di Venezia, insegnano al corso per il Restauro dei Dipinti Murali presso l’ICCROM e sul restauro lapideo ai corsi di perfezionamento dell’I.C.R., tengono conferenze in Colombia a Cartagena per conto dell’IIC e l’Università Cattolica di Bogotà e corsi in Spagna e all’Università di Roma Tre dal 2007.
Da non dimenticare che nel 2007 i due hanno donato l’Archivio Carlo Giantomassi e Donatella Zari all’Associazione Giovanni Secco Suardo, il fondo che documenta la loro attività professionale e che comprende documenti cartacei, fotografie, diapositive e materiali digitali relativi all’intero arco della loro attività, svoltasi tra il 1967 ed il 2007. Molto consistente è la presenza di documentazione fotografica relativa ai restauri effettuati: oltre 150.000 stampe fotografiche in bianco e nero e relativi negativi, e 150.000 diapositive a colori nonché formati CD e DVD che documentano interventi di restauro.
Tanti i premi ricevuti per la loro attività, nel 1979 il premio tecnico-scientifico Zanotti Bianco di Italia Nostra per il restauro degli affreschi del Pinturicchio a Spello, nel 2004 il Premio Nazionale D’Eccellenza Profeti in Patria fino ad arrivare al 2011 quando hanno ricevuto il premio “Restauro Contemporaneo” per l’altissima qualità culturale e l’attualità del loro lavoro in Italia e all’estero in occasione del progetto “Luce Contemporanea su Andrea Lilli” alla Pinacoteca Comunale Podesti di Ancona.

Una curiosità: la passione per il restauro di Carlo Giantomassi nasce nell’infanzia quando da bambino, all’età di 5 anni, dipingeva su cemento per poi rompere le sue “opere” e alla madre preoccupata per il suo comportamento era solito rispondere “Non preoccuparti perché poi li restauro!”. GIantomassi ricorda anche quando di nascosto usciva dalla sua casa di Ancona in zona Piano per fare delle lunghissime passeggiate da Capodimonte fino al Guasco per ammirare e guardare le chiese e i dipinti in esse contenute. Passeggiate che è solito fare ancora oggi per guardare con occhi attenti la sua amata città e i suoi tesori. Un lavoro che è nato da curiosità e passione per l’opera d’arte perché, come sostiene Giantomassi, “il restauro è operazione critica, si entra nell’opera, non si può rimanere fuori”.

Info: Ancona Cultura

Link interni: Premiati ad Ancona i restauratori Giantomassi e ZariLuce contemporanea su Andrea Lilli